Scuola: Esposito, governo ha ignorato disagio creato

esposito-baldoReggio Calabria – “Non si vuole discutere della bontà o meno della legge 107/2015 così detta “Buona Scuola”, che ha dato la possibilità a tanti docenti, dopo anni di precariato, di essere stabilizzati, ma per tanti docenti calabresi e meridionali in genere avere un posto di lavoro, però, non è corrisposto al soddisfacimento di un diritto e al raggiungimento di una meta, bensì, si è determinato un prezzo troppo alto da pagare” . A dichiararlo è il Consigliere regionale Baldo Esposito. “Degli ingranaggi poco funzionanti ed in ogni caso poco in sintonia con lo spirito originario della legge 107 – continua Esposito – hanno fatto si che migliaia di insegnanti di ogni ordine e grado, che è vero avevano sottoscritto il piano assunzionale che prevedeva la mobilità nazionale, si siano trovati in pochi giorni ad essere trasferiti o, come alcuni media hanno scritto, deportati in altre regioni, lontano dai loro affetti, dalla loro terra e pertanto creando loro notevoli disagi che hanno ripercussione sull’intera famiglia che perde serenità, punti di riferimento e genera anche danni economici e morali. A chi pensa ad una esagerazione – dichiara ancora – osserviamo che le condizioni economiche dei docenti italiani sono ben lontane da quelle degli altri paesi europei e non consentono agli stessi ed alle loro famiglie di poter affrontare ulteriori problematiche come quelle derivanti da trasferimenti e frammentazione dell’unità familiare”. Secondo Esposito “il disagio creato a migliaia di lavoratori che hanno dovuto lasciare la propria regione è stato sostanzialmente ignorato dal Governo, nonostante che in molti casi sarebbe stato possibile trovare soluzioni, che nel rispetto delle regole, evitassero la “deportazione”dei docenti. La nostra Regione – aggiunge Baldo Esposito – subirà ancora una volta, visto il disagio venutosi a creare in termini economici e di perdita di risorse professionali, un ulteriore impoverimento del suo già misero prodotto interno lordo, amplificando il divario con le altre regioni.
Tutti dovremo lavorare affinché si induca il Governo ad esercitare tutti i suoi poteri per rendere la tranquillità ad una categoria spesso bistrattata ma comunque asse portante del vivere civile e del futuro della Nazione; si deve chiedere con forza una immediata modifica dell’iniqua mobilità, l’aumento degli organici e dei posti di potenziamento onde riportare a “casa” tutti quei docenti che hanno visto calpestati i propri diritti.
Anche l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) deve attivamente prodigarsi per ovviare o quanto meno ridurre nei numeri tale esodo, – conclude il Consigliere regionale – così come si sono determinati altri uffici scolastici regionali nel resto della Nazione, creando posti in deroga sia sul sostegno che sul potenziamento”.