Giustizia: 52% degli italiani insoddisfatto del processo civile

tribunale-giustizia-450Roma – La giustizia civile in Italia, i suoi problemi, la sua lentezza, l’insoddisfazione dei cittadini vengono evidenziati nelle tabelle di una ricerca dell’Istat. Nel 2015 l’11,0% della popolazione residente – di 18 anni e piu’ (circa 5 milioni 500 mila persone) – dichiara di essere stata coinvolta almeno un volta in un contenzioso civile e il 52,0% di coloro che hanno avuto una esperienza diretta con la giustizia civile dichiarano di essere poco o per niente soddisfatti.
I contenziosi civili sono piu’ frequenti nel nord-est (12,9%) che nel Meridione e nelle isole (9,2% e 8,6%); piu’ nei grandi comuni rispetto ai piccoli centri (12,3% contro 9,6%). All’avvio della causa soltanto il 27,8% dei cittadini era a conoscenza dei costi da sostenere e circa la durata il 17,2% dichiara che la controversia si e’ conclusa nei cinque anni successivi all’anno di inizio, il 40,0% in un periodo compreso tra 2 e 5 anni, il 19,1% nell’anno successivo all’avvio e il 23,8% nello stesso anno dell’avvio. Una profonda insoddisfazione (67,3%) viene manifestata da chi aspetta da almeno cinque anni la pronuncia del giudice come pure da parte di chi ha sostenuto costi elevati assolutamente non previsti (70,0%). L’insoddisfazione diventa ancora piu’ marcata tra coloro che considerano l’esito del procedimento del tutto sfavorevole.(84,0%). Secondo i cittadini intervistati dall’Istat nell’indagine, bisognerebbe soprattutto ridurre la durata dei procedimenti (68,6%), semplificare gli aspetti burocratici (57,7%) e garantire puntualita’ alle udienze (31,0%). Buona parte dei cittadini individua nel rapporto umano con i magistrati il fattore di maggiore criticita’. Tre su dieci ritengono che i giudici dovrebbero “prestare piu’ attenzione alle ragioni delle parti” o garantire una maggiore “imparzialita’” (21,7%). Negli ultimi tre anni ben 1 milione 555 mila persone hanno deciso di rinunciare ad avviare una causa civile per il timore di sostenere costi troppo elevati rispetto al vantaggio conseguibile (30,8%), per l’incertezza dei tempi di svolgimento (25,6%) o dell’esito favorevole (15,5%).
Non tutti sanno che e’ possibile raggiungere un accordo reciprocamente soddisfacente attraverso forme di risoluzione extragiudiziali (cosiddette Adr). Solo il 41,9% conosce l’arbitrato e il 43,9% il significato di mediazione civile. Nel corso della vita la quota di cittadini che ha utilizzato tali strumenti e’ soltanto di circa il 3,6%.