Crotone – Con la voce rotta dal pianto, ai carabinieri del 112 ha detto di aver trovato la moglie morta sul letto aggiungendo un terribile sospetto: che a ucciderla, quasi certamente, era stata la loro unica figlia. E’ inziato cosi’, intorno alle 15 di ieri pomeriggio, il dramma che ha distrutto una tranquilla famiglia crotonese, residente in un piccolo condominio alla periferia sud della citta’, in localita’ Poggio Pudano. Ai carabinieri del Nucleo operativo dela Compagnia, accorsi sul posto nel mentre l’operatore del 112 tratteneva quell’uomo disperato al telefono nel timore che potesse compiere gesti inconsulti, non e’ servito molto per verificare che, purtroppo, era tutto vero. Giovanna Salerno, 48 anni, era riversa sul letto della camera matrimoniale ormai priva di vita con un sacchetto di plastica azzurro sul viso che probabilmente era stato usato per soffocarla.
E’ stato lo stesso marito, Francesco Manica, un 50enne che svolge lavori saltuari, a spiegare ai militari di essere rientrato a casa da pochi minuti e di aver rinvenuto la donna in quello stato e la loro unica figlia – Federica Manica, 22 anni – che, rifugiatasi nell’attigua cucina, gli aveva confessato di aver ucciso la mamma. Nella casa di via Caccuri si sono precipitati i carabinieri del Nucleo investigativo, quelli della Stazione di Crotone, lo stesso comandante provinciale dell’Arma Salvatore Gagliano e il sostituto procuratore di turno Luisiana Di Vittorio che hanno convocato il medico legale, raccolto testimonianze, effettuato rilievi mentre lei, Federica, veniva portata presso la caserma di Crotone per essere interrogata. Ma inutilmente. La giovane non ha saputo fornire spiegazioni, addurre un motivo qualsiasi: era solo sotto shock, in un pietoso stato di agitazione. Per lei e’ scattato l’arresto con l’accusa di omicidio ma il magistrato ha ritenuto di farla ricoverare presso il reparto di psichiatria dell’ospedale di Crotone, piantonata dai Carabinieri, in attesa dell’udienza di convalida prevista per la giornata di oggi. Gli investigatori dell’Arma non hanno dubbi che la ragazza abbia utilizzato quel sacchetto di plastica rinvenuto sul cadavere per soffocare la madre; ma sara’ comunque l’esame autoptico previsto per le prossime ore a dare indicazioni maggiormente esaustive. Resta da capire il motivo di un gesto tanto estremo che potrebbe risiedere – ipotizzano gli inquirenti – nella malattia particolarmente importante di cui soffriva Giovanna Salerno e che le aveva provocato un forte stato depressivo, tanto da non farla uscire piu’ di casa. Cosi’ come da casa non usciva quesi mai Federica, diplomata in cerca di prima occupazione, che probabilmente provata dalla situazione venutasi a creare nel suo nucleo familiare ha finito per perdere l’equilibrio.