Lamezia Terme – Il vulcano sottomarino Marsili, presente nel Mar Tirreno, potrebbe eruttare e provocare un’onda gigantesca che raggiungerebbe in pochi minuti la costa sud occidentale dello “stivale”. Secondo alcuni geologi il rischio è reale: Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania sono a rischio tsunami. Il vulcano sommerso Marsili, che giace sotto il mar Tirreno tra la costa del Cilento e quella della Calabria, è il più attivo del Mediterraneo. Il Marsili è uno dei vulcani più grandi presenti sul pianeta, è alto oltre 3000 metri, largo 14 Km e lungo quasi 70 Km. Fa parte dell’arco eoliano, dove sono presenti una serie di vulcani emersi e sottomarini che descrivono un gigantesco ovale.
Il vulcano infatti è ancora in attività e il 28 ottobre scorso è stata registrata una scossa di magnitudo 5.7 proprio nei pressi del Marsili, nel mar Tirreno Meridionale, ad una profondità di 474 km., fenomeno che si è anche avvertito sulla costa e nella città di Lamezia Terme, nonostante la profondità dell’epicentro fosse importante. Il supervulcano potrebbe risvegliarsi in qualunque momento e provocare uno tsunami, che in meno di un’ora travolgerebbe le coste di Calabria, Sicilia, Basilicata e Campania senza lasciare scampo agli abitanti presenti sulle coste.
È quello che temono il Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli e l’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia): “ll Marsili è attivo per cui può risvegliarsi in qualsiasi momento. Lo stesso discorso vale per il Vesuvio a Napoli. In caso di allarme la gente non farebbe neanche in tempo a scappare”. Il Marsili è un vulcano attivo che sta nel mare. Il pericolo di una esondazione è reale. Il vulcano c’è e non è spento. Siamo a rischio”
Secondo gli esperti, per ridurre il rischio di essere sorpresi dallo tsunami, è necessario installare dei sensori per il monitoraggio da collocare in profondità, vista la caratterista delle pareti del vulcano che sono friabili e franose, ma è importate anche mettere in piedi una rete e stabilire dei modelli predittivi di danno. L’attenzione è comunque massima per cercare di cogliere ogni minimo segnale che possa annunciare un’imminente eruzione del vulcano.