Mafia: Gdf sequestra beni per 4 mln a imprenditore palermitano

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Palermo – La guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato beni per 4 milioni a Benedetto Valenza un imprenditore palermitano. L’uomo, gia’ coinvolto in diversi processi di mafia, e’ figlio di esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto legati al gruppo del noto boss Gaetano Badalamenti. I beni seqestrati a Partinico sono una villa con piscina, area benessere e boschetto privato, finemente arredata con arazzi, quadri e armature. Fin dagli anni ’90, Valenza era considerato l’imprenditore di riferimento, per la produzione di calcestruzzi, delle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca, riuscendo cosi’ a raggiungere una posizione di monopolio grazie alla protezione di “cosa nostra”. Nonostante il suo impero aziendale fosse stato smantellato nel luglio 2001 Valenza era riuscito comunque a reinserirsi nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo e conglomerati bituminosi, intestando fittiziamente beni e societa’ a vari prestanome e gestendo, in tal modo, 5 impianti di calcestruzzo ed una societa’ di trasporto merci dislocati tra le province di Palermo e Trapani. Nel 2007 e nel 2009 e’ stato quindi arrestato per il reato di intestazione fittizia di beni, nell’ambito di indagini dalle quali, tra l’altro, erano emersi il controllo esercitato dalla mafia sugli appalti pubblici nella Sicilia occidentale e l’utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione delle opere, allo scopo di incrementare i profitti. Dopo un nuovo arresto sempre per il medesimo reato nel 2014, le fiamme gialle di Palermo hanno eseguito un sequestro di beni del valore complessivo di circa 4 milioni e mezzo di euro.