Turismo: Nicolo’ (FI), stabilimenti balneari aperti tutto l’anno

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Reggio Calabria – “Consentire che anche in Calabria gli stabilimenti balneari possano rimanere aperti tutto l’anno puo’ favorire anche qui quel processo di destagionalizzazione del turismo che si sta realizzando con successo in altre regioni d’Italia e d’Europa”. Lo sostiene il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolo’, che in proposito ha presentato una proposta di legge per la modifica della legislazione regionale che risale a undici anni fa. “La Calabria – sottolinea Nicolo’ – e’ la regione che vanta uno dei piu’ estesi perimetri costieri d’Italia ma lungo gli oltre 700 chilometri dei nostri litorali resta inutilizzato per gran parte dell’anno un grande e importante patrimonio di strutture balneari che invece, sia alla luce delle variazioni climatiche che delle nuove tendenze dei flussi turistici, potrebbero funzionare produttivamente anche nelle altre stagioni. La proposta di modifica normativa depositata in Consiglio regionale – spiega il capogruppo di Forza Italia – aggiorna in questo senso la legge n. 17 del 21 dicembre 2005 consentendo alla nostra regione di evolversi ed allinearsi con successo alle altre realta’ territoriali del Paese che hanno gia’ provveduto in tal senso”.
“Si tratta – continua l’esponente politico – di imprimere un altro nuovo indirizzo permettendo al sistema dell’accoglienza e della ricettivita’ di crescere sia nei numeri che nei profitti. Il ‘turismo del mare’ puo’ essere ripensato ed aggiornato rispetto al passato tenendo conto che la regione gli oltre 700 Km di litorale vantano una grande varieta’ ambientale e ricchezze naturalistiche e un clima che sempre piu’ ne permette una fruizione nell’arco dell’intero anno”.
“Basti pensare all’utilizzo delle strutture balneari che ha visto pioniere in Europa le coste adriatiche romagnole e non solo – ricorda Nicolo’ – nel campo della ristorazione, delle attivita’ dedicate alla salute e al benessere, le cosiddette ‘cure del sole’, al divertimento ed alla fruizione di spettacoli e concerti. Senza dimenticare che, alla luce delle statistiche certificate, il turismo costiero e’ in assoluto la voce piu’ importante in termini di flussi e quale fonte di generazione di reddito”. Ancora Nicolo’: “Con l’intervento normativo presentato, le strutture balneari potranno essere operative 12 mesi su 12 con una deroga speciale e temporalmente legata all’assenza del Piano Comunale di spiaggia (PCS), purche’ nel rispetto di determinati parametri ed in particolare: se la condizione e lo stato dei luoghi lo consenta; il concessionario si impegni a svolgere l’attivita’ economica, sia in regola con il pagamento del canone e dell’addizionale regionale; non permangano occupazioni abusive sul demanio marittimo; vengano acquisiti i residuali pareri e/o autorizzazioni (soprattutto quella paesaggistica) sul mantenimento annuale delle strutture degli stabilimenti balneari”. “Si potra’ cosi’ – conclude il capogruppo di Forza Italia – modificare la vecchia legge compiendo anche in Calabria una scelta vantaggiosa, ispirata ad una virtuosa pianificazione turistica annuale, anche alla luce del clima estremamente temperato che si potra’ sfruttare appieno per ottenere piu’ alti volumi di domanda turistica garantendo adeguata ricettivita’. Il ritardo di Comuni e Province calabresi nell’adozione dello strumento di pianificazione urbanistica (PCS) in questo modo non si riverberera’ piu’ negativamente sui titolari delle strutture balneari ingiustamente penalizzati da un adempimento in capo agli Enti Locali spesso inevaso. Tale modifica, inoltre, ove approvata, andrebbe a conciliare due contrapposte esigenze: da un lato, la tutela del paesaggio, garantita dal fatto che solo le strutture che ricevono un’asseverazione in materia di compatibilita’ ambientale, potranno beneficiare di tale deroga; dall’altro, la libera iniziativa economica, poiche’ gli operatori di un settore strategico per il nostro territorio potranno esercitare la propria attivita’ senza incorrere in limitazioni temporali legate in modo automatico alla stagionalita’, o peggio, all’inerzia di alcune amministrazioni comunali in ritardo nell’espletamento delle loro funzioni amministrative sulla pianificazione del territorio rispetto ai cosiddetti piani comunali di spiaggia”.