Pizzo Calabro(Vibo Valentia) – E’ stato individuato e quindi sottoposto a fermo di indiziato di delitto uno dei degli autori della tentata rapina ai danni di un ufficio postale di Pizzo Calabro, in cui rimasero lievemente ferite due donne. Si tratta di un lametino Antonio Stella, 27 anni, che è stato appunto sottoposto a fermo di indiziato di delitto su disposizione della Procura della Repubblica di Vibo Valentia in base all’attività investigativa avviata subito dopo il tentato furto dai carabinieri della Stazione di Pizzo, guidati dal Maresciallo Paolo Fiorello, che avrebbe, appunto, fatto piena luce sull’episodio criminale nel quale, appunto, due donne rimasero lievemente ferite durante il tentativo di rapina messo in atto da tre malviventi armati ed
incappucciati. Dopo aver fatto irruzione nei locali, i malviventi non riuscirono a portare via nulla in quanto i soldi destinati al pagamento di pensioni e ad altre operazioni non erano ancora arrivati. Nel fuggire spintonarono una donna che poi svenne, mentre un’altra fu colpita con un pugno al volto e poi fu spinta con violenza contro un muro. A distanza di circa nove giorni da quel tentativo di rapina i Carabinieri hanno ricostruito la dinamica individuato uno degli autori grazie alla scrupolosa attività info ivefsitagita attraverso la visione delle immagini degli impianti videosorveglianza che hanno ripreso la tentata rapina. Stella, noto alle forze dell’ordine per rapina e violenza sessuale, ora e’ accusa
di rapina aggravata in concorso, porto di arma comune da sparo e lesioni in concorso. Il provvedimento di fermo è stato emesso emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia a firma della Dottoressa Claudia Colucci, di circa 80 pagine, a seguito dell’informativa depositata dai Carabinieri di Pizzo, ove sono stati rappresentati i tanti gravi indizi di colpevolezza e il concreto ed imminente pericolo di fuga dello stesso.
Secondo quanto hanno accertato i Carabinieri di Pizzo Antonio Stella era il capo banda dei tre rapinatori, colui il quale con arma in pugno il primo dicembre scorso intorno alle ore 09.10 circa entrava all’interno dell’Ufficio Postale urlando: “tutti a terra questa e’ una rapina”; e che immediatamente si dirigeva verso il caveau, ma non riuscendovi ad accedere, in quanto il Direttore per tempo riusciva a chiudersi dentro. Poi si dirigeva verso le casse, ma riusciva ad arraffare solo poche centinaia di euro che si trovavano lì, per poi uscire arrabbiato in quanto non era stato trovato nulla. Proprio per questo motivo, l’altro rapinatore sferrava un pugno in volto ad una povera vecchietta che si trovava sul posto.
I carabinieri della Stazione di Pizzo sono riusciti a giungere all’identificazione di Antonio Stella, grazie ad una ricostruzione minuziosa e puntuale del percorso di fuga. Indagini svolte alla vecchia maniera, fatta solo di acquisizioni di video filmati e accertamenti sul luogo di commissione del fatto. Infatti importanti sono stati i primi e immediati accertamenti sul posto (i Carabinieri giungevano solo 1 minuto e 40 secondi dopo) al fine di comprendere la via di fuga, prima a piedi e poi in auto dei tre rapinatori. Grazie a ben 9 sistemi di videosorveglianza dislocati sulla via di fuga dei rapinatori si è riusciti a ricostruire in maniera esatta il percorso di fuga degli stessi, prima a piedi e poi in auto fino ad arrivare a Lamezia Terme, luogo di residenza di Antonio Stellla.
Grazie alla ricostruzione de filmati i militari dell’Arma sono riusciti a risalire passo passo, minuto per minuto,al percorso di fuga, cosa non facile, in quanto i rapinatori hanno scelto delle vie alternative alle arterie principali. La ricostruzione ha permesso inoltre di inquadrare in alcuni filmati sia il volto di Antonio Stella che di confrontare i particolari dei vestiti indossati al momento della rapina quando era a volto coperto con quelli quando era a volto scoperto. Inoltre si è riusciti anche a confrontare i particolari dell’autovettura utilizzata per la fuga, una Lancia Lybra di colore blu. E’ stata un’indagine veloce e a tamburo battente, in quanto vi è era il concreto pericolo di fuga di Antonio Stella, infatti lo stesso è stato fermato ben solo 9 giorni dopo la rapina. I crabiniri, inoltre, hanno acetato che lo Stella aveva già cercato di cambiare le proprie fattezze fisiche, al fine di non farsi identificare, tagliando la barba. Ma gli è stato fatale pubblicare su facebook qualche ora dopo la rapina il seguente post: “Shii..musca..fuckyou barba”. Durante l’esecuzione del fermo, presso la sua abitazione sono stati trovati i guanti utilizzati per la rapina.
Lo Stella dopo le formalità di rito è stato associato alla Casa circondariale di Catanzaro.