‘Ndrangheta: l’imprenditore Callipo nel mirino del clan Bonavota

callipo-pippo600x450Catanzaro – Ci sono anche due intimidazioni ai danni di Pippo Callipo, noto imprenditore titolare di un’azienda specializzata nella produzione di tonno in scatola, tra le contestazioni a carico delle sei persone fermate dai Carabinieri confronti di altrettanti esponenti della cosca Bonavota attiva nei comuni di Sant’Onofrio e Maierato, nel Vibonese. I sei sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di due omicidi, detenzione e porto di armi comuni e da guerra, danneggiamento, estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. Nel ricostruire le attivita’ criminali della cosca, l’operazione, denominata “Conquista” ha permesso di stabilire esecutori e mandanti delle intimidazioni avvenute ai danni dello stabilimento Callipo di Maierato, nel 2004, e del complesso turistico “Popilia Country Resort”, avvenuta ad aprile del 2016. A sparare i colpi di arma da fuoco, in quest’ultimo caso, sarebbe stato Domenico Ferraro, che avrebbe fatto fuoco colpendo il citofono dell’azienda e un appartamento. L’uomo e’ stato ripreso dalle telecamere di sicurezza della struttura, ma con il volto coperto da un passamontagna. L’intimidazione del 2004, invece, sarebbe stata decisa per confermare il predominio del territorio dopo i tentativi di crescita del gruppo Cracolici, al punto da decidere anche l’omicidio di Raffaele Cracolici, uno dei delitti imputati al clan. Callipo, gia’ presidente della Confindustria calabrese, e’ stato anni addietro candidato alla presidenza della Regione Calabria.