‘Ndrangheta: clan Bonavota, in liberta’ il presunto capo

tribunale-vibo-450Vibo Valentia – In quattro restano in carcere, mentre un quinto indagato – ritenuto dagli inquirenti il capo dell’omonimo clan – ritorna in liberta’. Questo l’esito delle udienze di convalida degli arresti dell’operazione antimafia denominata ” Confine” scattata mercoledi’ contro il clan Bonavota di Sant’Onofrio, ritenuto uno dei piu’ pericolosi del Vibonese e con interessi pure a Roma. Nella capitale, infatti, e’ ritornato in liberta’ Pasquale Bonavota, 42 anni. Il gip non ha infatti convalidato nei suoi confronti il fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Catanzaro per il reato di associazione mafiosa con l’aggravante di aver diretto il clan. Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, ha invece convalidato il fermo della Direzione distrettuale antimafia ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Bonavota, 37 anni, ritenuto il capo “militare” del clan; Onofrio Barbieri, 36 anni, e Giuseppe Lopreiato, 22 anni, tutti di Sant’Onofrio. Pur non essendo stato convalidato il fermo, resta ugualmente in carcere, raggiunto da ordinanza del gip di Vibo, Domenico Febbraro, 23 anni, pure lui di Sant’Onofrio. Il gip di Vibo si e’ poi “spogliato” dell’inchiesta per trasferire gli atti al competente gip distrettuale di Catanzaro che entro 20 giorni dovra’ pronunciarsi su una nuova richiesta di arresto della Dda.

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