Catanzaro – “Raccapricciante il comportamento della Regione Calabria, del vice presidente della Giunta regionale, il luminare Antonio Viscomi e del Commissario liquidatore della Fondazione dei Calabresi nel Mondo Mariano Calogero”. E’ quanto affermano gli ex lavoratori della Fondazione dei Calabresi nel Mondo che aggiungono: “Siamo alla vigilia del Santo Natale e in molti si preparano a festeggiare con spumante e panettone …. Alcuni con la coscienza in pace, altri probabilmente non hanno proprio coscienza o, se pure ce l’hanno, non la utilizzano nel loro agire quotidiano. Sembra proprio che gli ex dipendenti della Fondazione Calabresi nel Mondo siano figli di un dio minore. Tante partecipate della Regione Calabria sono state messe in liquidazione, bollate come carrozzoni clientelari della vecchia politica (oggi si prediligono agili calessini perché fanno meno rumore quando passano e reclutano personaggi improbabili e qualunquisti!), ma la chiusura dei rapporti è stata attuata con criteri legittimi. A noi ex dipendenti della Fondazione Calabresi nel Mondo i conti non tornano! Non tornano perché siamo stati illusi: invitati a far parte di un progetto al quale abbiamo lavorato, e che è naufragato. Non tornano perché siamo stati delusi e soggiogati da contratti di collaborazione esterna che ci hanno imposto vincoli di presenza, che pure abbiamo accettato. E non tornano perché siamo stati beffati: firmando contratti che non sono stati onorati. Oggi tanti ex dipendenti della Fondazione Calabresi nel Mondo si ritrovano, oltre che senza lavoro, a vedersi negati gli stipendi maturati.Eppure la liquidazione prevede la chiusura di un rapporto in termini di legge. Di quattro mensilità risalenti al 2014 ci è stato corrisposto solo il 30%”.“Con una indifferenza totale, Viscomi, vice presidente della Giunta regionale con delega alle partecipate e al bilancio ed ex coordinatore del Comitato scientifico della Fondazione dei Calabresi nel Mondo non ha tenuto conto,nella legge di bilancio, delle nostre spettanze arretrate risalenti al 2014, quando abbiamo prestato – osservano – la nostra attività lavorativa per la stessa Fondazione dei Calabresi nel Mondo. Né tantomeno il professore universitario ha inteso rispondere alle continue sollecitazioni della Cgil che più volte ha sollevato la questione dei nostri stipendi arretrati. Un totale silenzio e disinteresse che ha dell’inverosimile per chi svolge una funzione pubblica ed è chiamato a dare risposte alla collettività. Viscomi, tra l’altro docente di diritto del lavoro, non ha inteso riconoscere i sacrosanti e legittimi diritti dei lavoratori. Vorremmo conoscere il motivo di tale disinteresse e, a questo punto, chiedere al docente stesso, in virtù del ruolo ricoperto di coordinatore del Comitato scientifico, se ritiene che l’esperienza di tanti giovani professionisti e laureati vada completamente mortificata e se a lui stesso siano state negate le spettanze per la prestazione offerta. Viscomi ci dica anche, mentre noi mettevamo le nostre professionalità al servizio della servizio della Fondazione, quante volte ha riuniti il Comitato scientifico della Fondazione e cosa lo stesso ha prodotto”. “Non vogliamo dimenticare il Commissario liquidatore della Fondazione dei Calabresi nel Mondo, avvocato Mariano Calogero, nominato nell’agosto del 2015, il quale no è riuscito a portare a termine il compito che gli è stato affidato. Più volte da noi sollecitato non ha provveduto a farci corrispondere quanto dovuto”. “Ci appelliamo – concludono gli ex dipendenti – al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio: se ha inteso tagliare le società partecipate lo faccia in maniera esaustiva e ci faccia corrispondere quanto dovuto. Ripetiamo quanto espresso tempo fa: ci troviamo di fronte ad una vicenda vergognosa della storia della nostra Regione.Chi lavora ha diritto ad essere retribuito. E’ un principio basilare che proprio la Regione Calabria e l’assessore alle partecipate non possono disconoscere”.