Cgil-Cisl-Uil: Calabria stenta, 2017 dovra’ essere anno svolta

sindacati-bandiere-450Catanzaro – I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria , Angelo Sposato, Paolo Tramonti e Santo Biondo, a pochi giorni dalla chiusura del 2016, si sono ritrovati per fare il punto sullo stato di salute generale della regione, analizzare le vertenza aperte e quelle che si stanno aprendo sul territorio e mettere le prime basi della strategia futura, una strategia che non esclude in via preventiva il ricorso alla mobilitazione generale. La riunione e’ stata utile anche a tracciare un primo bilancio di quanto fatto dallo scorso mese di ottobre, quando a Lamezia Terme si sono riuniti gli attivi unitari de sindacati calabresi. “Il 2017 – affermano in una nota – dovra’ essere l’anno della svolta per una regione che ancora oggi stenta a ritrovare la via maestra dello sviluppo. Sono tante le sfide che attendono giunta regionale, a partire dalla corretta programmazione e dall’uso ottimale delle risorse messe a disposizione dall’Unione europea. La Calabria, assediata da troppe emergenze senza fine, non puo’ piu’ aspettare i tempi della politica che, sino ad oggi, non e’ ancora riuscita a risolvere nessuno dei problemi atavici che mettono a serio rischio il futuro del territorio regionale e di coloro che ancora lo abitano. Lo stato attuale della regione richiede un’azione piu’ incisiva sia da parte del Governo nazionale che di quello regionale. Quanto fatto finora non puo’ bastare piu’. Da Roma, in particolare, aspettiamo un impegno vero e concreto per la Calabria, pretendiamo un’azione politica che sia in grado di creare nuova occupazione, di far ripartire l’economia e non solo di rincorrere le emergenze come fatto sino ad oggi. Dal Governo regionale, invece, pretendiamo una velocizzazione nell’attuazione delle pratiche finalizzate al corretto uso dei fondi comunitari”.

Cgil, Cisl e Uil Calabria, a conclusione degli attivi unitari di ottobre hanno chiarito un aspetto: “non si puo’ continuare con la politica degli annunci, che provengono da piu’ parti, alla Calabria servono investimenti pubblici immediati per creare sviluppo, crescita, lavoro, per fermare la fuga dei giovani e di intere famiglie”. I sindacati “esprimono seria preoccupazione per le condizioni attuali della sanita’ regionale, caratterizzata da tagli dei livelli essenziali di assistenza, migrazione sanitaria e depauperamento della rete ospedaliera regionale e della medicina del territorio. Sul corretto utilizzo delle risorse economiche previste nel Patto per la Calabria, poi, si gioca buona parte del futuro produttivo di questa terra. Per questo, quindi, riteniamo che sia auspicabile e non piu’ rinviabile un’azione di trasparenza sulle opere che dovrebbero essere cantierizzate nel 2017. Non si puo’ continuare a fare spesa con interventi parcellizzati che rischiano di favorire solo clientele e non apportare i miglioramenti sperati. Oggi piu’ che mai, occorre una visione su grandi progetti, un piano regionale per il lavoro a favore dei giovani, donne, precari e disoccupati, cosi’ come stiamo sostenendo da tempo. Un piano che non dimentichi le sorti di Gioia Tauro, della sua area industriale e delle maestranze che stanno soffrendo per la crisi prolungata del settore. In questo contesto non puo’ bastare la nascita dell’Agenzia per il lavoro portuale, il Governo nazionale deve dire con chiarezza cosa vuole fare del Porto di Gioia Tauro, della zona economica speciale e dell’area retroportuale. Occorrono, poi, nuove politiche attive per il lavoro e una rinnovata attenzione a quelle misure di contrasto alla poverta’ che sono utili a ridurre il divario sempre piu’ grande che sta segnando la popolazione calabrese. L’elenco delle urgenze rischia di diventare sempre piu’ lungo, mentre sempre piu’ complesse rischiano di diventare le azioni da porre in essere per invertire la rotta”. Cgil, Cisl e Uil attendono “risposte concrete gia’ nei primi mesi del 2017, da parte dei governi nazionale e regionale. La base della discussione non puo’ che essere quella fissata al termine degli attivi unitari dello scorso mese di ottobre. Se cosi’ non fosse, se il confronto fra le parti non dovesse portare a qualcosa di concreto, il sindacato e’ pronto a rinserrare le fila e inevitabilmente le tante vertenze aperte non potranno che sfociare in una mobilitazione generale che riporti al centro dell’agenda della politica, nazionale e regionale, le aspettative della Calabria e dei calabresi”.