Istat: calano omicidi e rapine, impennata delle estorsioni

istat-italiaRoma – Meno omicidi e rapine, piu’ furti e impennata delle estorsioni. E’ la ‘fotografia’ scattata dall’Istat nel capitolo del suo Annuario statistico dedicato a ‘Giustizia, criminalita’ e sicurezza’. Nel 2014 sono stati 2.812.936 i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorita’ giudiziaria, il 2,7% in meno rispetto all’anno precedente. In particolare, calano ancora gli omicidi volontari consumati (-5,4%) e, al loro interno, quelli di tipo mafioso (-13,5%) che nel decennio 2004-2014 raggiungono il loro minimo. In diminuzione anche le violenze sessuali denunciate (-5,1%) e lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (-6%), a conferma di un trend che ha portato negli ultimi cinque anni a un calo complessivo del 30,6%. Tra i delitti contro il patrimonio, crescono, rispetto al 2013, i furti (+1,2%), e soprattutto le estorsioni (+19,4% sul 2013; +37,2% sul 2010). In decremento invece rapine (-10,3%), truffe e frodi informatiche (-5,2%) e ricettazione (-1,3%), “anche se questi cali – spiegano i ricercatori dell’Istat compensano solo parzialmente gli incrementi registrati negli anni precedenti”.

 

Istat: meno reati ma piu’ paura, crimine allarma 38,9% famiglie
Calano i reati ma cresce la percezione del rischio criminalita’. Nel 2016 – secondo l’Annuario statistico dell’Istat – sono il 38,9% le famiglie italiane che indicano questo rischio come “un problema presente nella zona” in cui abitano: erano il 30% appena due anni fa. Il rischio criminalita’ viene percepito da una famiglia su due (50%) nel Lazio: seguono Veneto (45,7%), Emilia-Romagna (45,5%) e Lombardia (44,3%: nel 2014 occupava la prima posizione con il 37,2%). La Campania risulta in quinta posizione, come nel 2014, ma la quota di famiglie e’ decisamente superiore: 43,5% contro 33,3%.

 

Istat: riprende crescita minori detenuti, +21,8%
Alla fine del 2015 i presenti negli istituti penali per i minorenni erano 441, il 21,8% in piu’ rispetto al 2014: si interrompe cosi’ il trend decrescente iniziato nel 2001. E’ quanto emerge dall ultimo Annuario statistico dell’Istat, secondo cui i “giovani-adulti” (gli over 18 che erano ancora minorenni al momento del reato) costituiscono il 59,2% (69,7% tra gli italiani e 46,2% tra gli stranieri). I minorenni seguiti dagli uffici di servizio sociale, sempre nel 2015, sono stati 20.538, l’1,7% in piu’ rispetto all’anno precedente: di essi, il 12% sono ragazze, il 22,5% stranieri. Alla fine del 2015, risultano presenti nelle comunita’ 803 giovani, in aumento del 5,9% rispetto al 2014; gli ingressi nei centri di prima accoglienza sono stati 1.439 e quelli in comunita’ 1.688, rispettivamente il 7,1 e l’1,6% in meno rispetto al 2014. I reati che hanno comportato l’entrata in istituto penale minorile – la misura cautelare piu’ restrittiva – sono i reati contro il patrimonio (58,6%), quelli contro la persona (14,9%) e le violazioni in materia di armi (8,3%) e stupefacenti (6,5%).