Tv: Marziale, da certi programmi messaggi devastanti

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Reggio Calabria – “E pensare che il codice tv e minori e’ stato varato proprio nel momento storico in cui Silvio Berlusconi, padre di Mediaset, era premier”: e’ la sconsolata riflessione del sociologo Antonio Marziale, garante per l’infanzia della Regione Calabria, componente della commissione ministeriale che ha coadiuvato l’allora ministro delle comunicazioni, Maurizio Gasparri, nella stesura delle leggi che regolamentano il rapporto media-minori.
“Ricordo nitidamente un solenne Fedele Confalonieri che alla presentazione del codice mi rassicuro’ sull’impegno di Mediaset a rispettare i bambini e le famiglie, nelle ore di massima esposizione di questi al video – ricorda Marziale – e oggi quell’impegno si traduce nella promozione di due persone condannate per avere raggirato persone malate con speranze di guarigione, Wanna Marchi e figlia, e con l’ennesima pornostar, tale Malena, per stuzzicare le appetenze dei telespettatori, nella piu’ totale mancanza di rispetto degli impegni assunti”.
Per il garante “il messaggio e’ devastante, perche’ induce i piu’ giovani ad immaginare che il successo possa arrivare da condanne penali o dai film porno. Chiedero’ ai genitori calabresi, davvero preoccupati della formazione dei propri figli, di desintonizzare Canale 5 fino alla durata di uno dei contenitori tv piu’ insulsi che la storia della televisione abbia mai conosciuto. Laddove non arriva la presunta responsabilita’ sociale di un’azienda faremo in modo che arrivi il buonsenso di chi ha figli in eta’ evolutiva e li rispetta”.