Sorical: Regione, scelta gestione pubblica in programma Oliverio

sorical-600x450Catanzaro – “Le notizie che fanno da corollario alla querelle Comune di Cosenza /Sorical distorcono il progetto che ha la Regione amministrata da Mario Oliverio riguardo all’organizzazione del Servizio Idrico integrato nell’ambito regionale coincidente con l’intero territorio regionale sancito dalla Legge Regionale n. 34 del dicembre del 2010”. Inizia cosi’ una nota del Dipartimento regionale Lavori Pubblici diffusa dall’ufficio stampa della Giunta regionale. “Forse e’ il caso di ricordare – si legge – che proprio la legge citata ha di fatto “bloccato” l’organizzazione del servizio idrico integrato che la Provincia di Cosenza con i Sindaci fin dal 2008 stava egregiamente perseguendo. Era stato affidato il servizio idrico nell’intero territorio provinciale ad una societa’ totalmente pubblica, denominata Cosenza Acque, che mentre si accingeva a partire, con un preciso piano industriale, veniva di fatto bloccata proprio attraverso quella legge regionale che cancellava l’ambito provinciale imponendo un gestore unico nell’intero territorio regionale. Niente e’ stato fatto nel quinquennio 2010/2014. All’inizio di questa legislatura l’attuale Giunta regionale – continua la nota – ha ripreso il cammino interrotto. Con Delibera n. 183 del 12 giugno 2015, e’ stato individuato, nell’Autorita’ Idrica della Calabria (A.I.C.), l’Ente di governo dell’ambito territoriale ottimale, ovvero l’organismo cui spetta, di fatto, l’organizzazione del servizio previa scelta, da parte del medesimo organismo, della forma di gestione tra le tre previste dalla legge (Concessione a terzi, societa’ mista, in house). Con lo stesso atto deliberativo – si sottolinea – veniva stabilito che, nelle more della piena operativita’ dell’A.I.C., le relative funzioni tecniche sono “?? attribuite alla Regione Calabria ed esercitate dal Dirigente generale del Dipartimento competente in materia di Lavori Pubblici ed infrastrutture”. Con successiva Delibera n. 256 del 27 luglio 2015, veniva approvato il disciplinare di Individuazione e funzionamento dell’ente di governo dell’ATO regionale” (la predetta AIC) composta esclusivamente da 40 Sindaci”. Secondo il dipartimento “in Calabria i ritardi accumulati negli anni precedenti hanno di fatto impedito di rispettare il termine tassativo del 30 settembre 2015 ma su impulso del Presidente Oliverio e’ stato avviato un preciso piano di lavoro per recuperare quei ritardi e costruire il Sistema idrico integrato. La Regione, pertanto, ha assunto il ruolo di regia dei processi che i Comuni, uniti in AIC, devono portare avanti. E’ stato definito un cronoprogramma con l’obiettivo di pervenire ad un affidamento in house ad un soggetto interamente pubblico”.
“La scelta della gestione totalmente pubblica dell’acqua – si sottolinea – e’ scritta a chiare lettere nel programma del Presidente Oliverio ed e’ contenuta nella proposta di legge approvata dalla Giunta regionale ed ora all’esame del Consiglio. Al programma del Presidente Oliverio si ispira il decreto del dirigente generale del dipartimento infrastrutture n. 552 del 3.2.2016 che traccia un preciso percorso di gestione totalmente pubblica del servizio di che trattasi. Privi dunque di ogni fondamento i riferimenti a fantomatiche “privatizzazioni del servizio”. Nel contesto citato – recita la nota – la Regione, tenuto conto della necessita’ di ricomporre su scala regionale la gestione del ciclo idrico comprensiva della grande adduzione, ha, per quanto riguarda Sorical, evidenziato la necessita’ di acquisire le quote del socio privato ed, eventualmente, fare della societa’, divenuta dopo l’acquisizione al 100% pubblica, e con l’ingresso di tutti i Comuni calabresi, il perno su cui innestare, con affidamento in house, tutte le attivita’ del settore idrico Le prospettive di una organizzazione efficiente dei servizi idrici in Calabria non possono prescindere dal superamento della divisione tra la grande adduzione oggi affidata a Sorical e i servizi all’utenza oggi affidati ai Comuni. Ma nello stesso tempo – scrive il dipartimento – la Regione ha voluto incidere su quello che dovra’ essere la prima operazione del “nuovo” gestore; unitamente alla ricomposizione dell’unitarieta’ dei servizi idrici, con il superamento, nel breve periodo, della gestione separata della grande adduzione, ha pensato di aggredire le criticita’ insistenti sul ciclo attivo del servizio. Non intervenire adeguatamente sul ciclo attivo del servizio significa mantenere fatalmente il sistema in un vero e proprio circolo vizioso che vede l’incremento dei volumi immessi in rete ed il corrispondente aumento delle perdite sia fisiche che amministrative e dunque l’allargamento della forbice tra costi e ricavi verso un inevitabile collasso del complesso gestionale. Ha ritenuto necessario un intervento strutturale, che sicuramente non puo’ riguardare la cieca sostituzione parziale e/o totale della rete distributiva. Il Dipartimento Regionale Lavori Pubblici, negli ultimi anni, – prosegue la nota – sulla ingegnerizzazione delle reti di distribuzioni dei capoluoghi di provincia e sui cd Progetti Conoscenza di cui il Presidente Oliverio e’ precursore, ha concentrato la propria attivita’ proponendosi obiettivi e risultati di straordinaria importanza”.