‘Ndrangheta: sindacati, riformare partecipate Regione

sindacati-bandiere-450Catanzaro – “Gli esiti dell’inchiesta “Robin Hood”, magistralmente condotta dalla Direzione distrettuale della Procura della Repubblica di Catanzaro e dalle forze dell’ordine cui va il plauso da parte di Cgil, Cisl e Uil, porta nuovamente in evidenza due impegni improcrastinabili per la Calabria: la necessita’ di mettere mano ad una seria operazione verita’ sulle societa’ partecipate e l’incapacita’ sino ad oggi dimostrata dalla classe politica regionale di porre un freno alla gestione distorta e clientelare di questi enti”. Lo si legge in una nota delle segreterie regionali dei tre sindacati.
“Il fatto che la magistratura, questa volta quella di Catanzaro, abbia scoperchiato gli interessi perversi che ruotano attorno ai fondi comunitari – aggiungono – alla loro gestione e, soprattutto, alle strutture che sono state individuate per il loro corretto investimento e’ il sintomo piu’ evidente che, ancora oggi, in questa regione c’e’ qualcosa che non funziona per come dovrebbe. Mettere mano a quella riforma da troppo tempo annunciata degli enti in house della Regione Calabria e’ un impegno irrinunciabile e non piu’ rinviabile”. I sindacati, si evidenzia, “da tempo hanno posto all’attenzione degli amministratori regionali la necessita’ di portare a compimento un’operazione di verifica attenta ed approfondita di queste societa’ e l’esigenza di applicare quelle scelte di riforma che, da troppo tempo, sono rimaste lettera morta. Cosi’ come negli attivi unitari di giorno 27 scorso – si fa rilevare – nel documento finale , Cgil, Cisl e Uil hanno sostenuto la necessita’ che in Calabria per la spesa delle risorse nazionali e comunitarie, la regione debba promuovere sia la sottoscrizione di un protocollo di legalita’, che l’attivazione di quei strumenti, tra i quali la Stazione Unica Appaltante, al fine di garantire la trasparenza e la tracciabilita’ sull’utilizzo di questi stanziamenti fondamentali per lo sviluppo della nostra terra. L’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e’ il segnale chiaro, indiscutibile che bisogno intervenire con rinnovata prontezza al fine di estirpare definitivamente questi intrecci perversi”.

“La politica in questo campo – denunciano i sindacati – continua a farsi sostituire dalla magistratura che, nonostante ristrettezze di organico e carenza di mezzi ancora irrisolti, continua a svolgere egregiamente il suo lavoro di contrasto alla criminalita’ e alle logiche perverse di coloro che lucrano sul futuro dei calabresi. La politica dei report – secondo i sindacati – potrebbe inoltre, dare evidenza pubblica ai calabresi su tutta la spesa e i beneficiari della stessa, in relazione alle risorse europee della programmazione 2007/2013 e, predisporre al tempo stesso un data base, consultabile dai cittadini calabresi, in modo da tracciare la futura spesa e rendere pubblici futuri beneficiari dei progetti realizzati con il Por Calabria 2014/2020. Gli amministratori regionali, cui abbiamo rivolto questo appello sin dall’inizio della legislatura, non si possono piu’ sottrarre dal chiarire i contorni sulla gestione delle risorse europee e sull’utilizzo degli enti pubblici che dalle risultanze investigative, e dalla relazione ultima della Corte dei Conti vengono segnalati come centri per la gestione del potere ad uso clientelare. Il governo regionale, poi, – sempre secondo i sindacati – non puo’ piu’ rinviare un’attenta e seria azione chiarificatrice sull’uso delle risorse regionali”. Cgil, Cisl e Uil Calabria si dicono certe che in questo ambito la cabina di regia sia uno strumento importante e la sua pronta e corretta applicazione puo’ rappresentare un punto di svolta determinante. Questo sindacato lo aveva denunciato solo pochi giorni addietro insieme alle altre sigle confederali E’ giunto il momento che la politica proceda ad una reale operazione di verita’ sul disastro della partecipazione pubblica calabrese, societa’ pubbliche, fondazioni, enti, a partire da Calabria verde e Fincalabra. Per quest’ultima ribadiamo la necessita’ di un confronto urgente per superare le gestioni opache del recente passato. In questo ambito – concludono – bisogna restituire alla produttivita’ le aziende che sono funzionali al progetto di sviluppo della Regione e mettere fine cosi’ alle pratiche di illegalita’ che nel corso degli anni hanno permesso ai truffaldini di turno, il saccheggio delle risorse pubbliche”.