Mattarella: “Sud componente essenziale e decisiva del Paese”

mattarella-unicalCosenza – “Il nostro Paese complessivamente, e il suo Meridione che ne e’ componente essenziale e decisiva per la ripresa e la crescita, ha tantissime energie e ha bisogno, in queste zone, di catalizzatori, di cui uno e’ l’Universita’, la cultura”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia di inaugurazione del 45* anno accademico dell’Universita’ della Calabria ad Arcavacata di Rende, vicino Cosenza. Mattarella ha parlato a braccio, in un breve intervento. “Voglio rivolgere un augurio a questo ateneo per il ruolo che svolge”, ha detto, ricordando anche la figura di beniamino Andreata, primo rettore dell’Universita’. “Andreatta – ha detto – aveva un approccio eclettico alla cultura”.
“Andreatta – ha detto Mattarella – e’ stato una delle persone di maggiore intelligenza che abbia conosciuto. Aveva una propensione eclettica nel suo approccio alla cultura. La sua intuizione ed il suo impegno per questa universita’ sono rappresentative di questa apertura mentale. Era un uomo del Nord, di Trento, che svolse la sua attivita’ accademica prevalentemente a Bologna, ma era impegnato attivamente e in concreto per far sorgere questo ateneo che ha una quantita’ di connotazioni particolarmente rilevanti, innovative ed emblematiche anche nella sua struttura. E tra questi elementi vorrei sottolineare – ha aggiunto – la presenza di tanti studenti di altri paesi”.
Mattarella ha portato l’esempio dello studente di Aleppo, accolto mattarella-unical1dall’ateneo calabrese insieme con la moglie, parlando della citta’ martoriata dalla guerra come “uno dei punti piu’ alti della storia e della civilta’ umana, un esempio di convivenza che e’ un segno deprimente, di questi tempi, di come sia potuta diventare vittima di intolleranza e violenza. Ma questa universita’ – ha proseguito il Capo dello Stato – ha molti elementi caratteristici importanti. Naturalmente non tutto funziona alla perfezione ed e’ bene ricordare che in questi anni la crisi economica ha segnato la nostra convivenza, particolarmente nel Meridione, e ha creato problemi anche negli atenei, in tutta Italia e quindi e’ bene anche indicarli con chiarezza. E’ bene sempre pero’ – ha proseguito – mantenere l’attenzione anche sull’altro versante, sui risultati conseguiti, su quel che rappresenta questo ateneo”.
Mattarella ha ricordato l’importanza dei giovani come risorsa per il futuro del Paese. “Tanti giovani – ha sottolineato – che sono preparati, hanno studiato e non trovano lavoro”. Da qui la necessita’ di “catalizzatori per suscitare sbocchi, esisti positivi di questa ricchezza umana. Uno di questi catalizzatori e’ l’universita’ e la cultura da cui deriva non soltanto la spinta, la preparazione, le capacita’, l’affinamento delle attitudini per impegnarsi nella vita sociale. Deriva anche una grande concezione rigorosa di legalita’ ed anche la possibilita’ di immaginare, progettare, suggerire – ha aggiunto Mattarella – indicazioni di comportamento anche generali alle istituzioni”.
Universita’ Calabria: Crisci, senza ateneo Calabria un deserto
“La Calabria, prima della nascita delle sue attuali tre Universita’, ed in particolare di questo Ateneo, rappresentava una regione che potremmo paragonare ad un terreno desertico, dove non cresceva nulla per mancanza di un suolo fertile. Era necessario preparare il terreno per la semina, per offrire ai giovani la possibilita’ di crescere in un ambiente produttivo. Pertanto, il primo obiettivo dell’Unical, poi affiancata dalle altre Universita’, la Magna Graecia di Catanzaro e la Mediterranea di Reggio Calabria, e’ stato la formazione di figure con specifiche caratteristiche tecnico-amministrative, passo essenziale per qualunque progetto di crescita economica”. Lo ha detto il rettore dell’Universita’ della Calabria, Gino Mirocle Crisci, in ocasione dell’inaugurazione dell’anno accademico alla presenza del capo ello Stato. “Il piano di sviluppo della Calabria, negli anni Settanta, infatti, – ha detto – delineava una regione in cui le attivita’ produttive avrebbero dovuto essere legate alle piccole e medie imprese, in settori fortemente connessi alle specifiche vocazioni del territorio, ovvero all’agroalimentare e al turismo. L’Universita’, in quell’ottica, avrebbe rappresentato il volano di sviluppo nella formazione di tecnici e di una classe dirigente in grado di attivare un circolo virtuoso, quale naturale antidoto al degrado del tessuto sociale e alla criminalita’ organizzata. Con questi obiettivi nacque la prima universita’ a statuto speciale, su base dipartimentale, dieci anni prima che tale innovazione venisse estesa al resto del Paese; una universita’ particolarmente attiva nei settori scientifici, ingegneristici ed economici – alla quale, successivamente, si aggiunsero altre aree culturali. Dunque, una vera e propria scommessa, su un Mezzogiorno da far crescere e non piu’ soltanto da assistere. Fu l’alba – ha aggiunto – di una straordinaria stagione di speranza per i tanti giovani calabresi, i quali ebbero la possibilita’ di studiare e specializzarsi senza lasciare piu’ le loro case. Inoltre, grazie al modello del Campus, che rende unica questa Universita’, tantissimi studenti ebbero l’occasione di trovare alloggio, di socializzare e frequentare attivita’ sportive, nella stessa area nella quale studiavano. Per questo l’Unical rappresenta, senza dubbio, la piu’ significativa universita’ a Campus integrato d’Italia. Le strutture dipartimentali sono tutte concentrate in uno stesso luogo e permettono una naturale interazione anche fra settori molto diversi, facilitando lo sviluppo di attivita’ di ricerca e didattica interdisciplinare. Nella prospettiva, molto attuale, di intendere il futuro del sistema universita’”.
Il Campus di Arcavacata, secondo il rettore, ” e’ caratterizzato da una forte residenzialita’, avendo la possibilita’ di ospitare circa 2.500 studenti che diventeranno presto 3.000. Le cinque mense esistenti erogano circa un milione di pasti all’anno. Le residenze sono completate da importanti strutture, finalizzate alle numerose attivita’ sportive (circa 3.000 tesserati Cus), nonche’ per le attivita’ culturali, grazie alla presenza di due teatri e tre anfiteatri e alla prossima apertura di due sale cinematografiche di 300 posti ciascuna. La centralita’ dei settori scientifico-tecnologici, il Campus e la residenzialita’ sono stati i principali cardini che ispirarono il nostro padre fondatore, primo Rettore dell’Universita’ della Calabria, il professore Beniamino Andreatta, del quale quest’anno ricorrono i dieci anni dalla scomparsa, ed al quale e’ dedicata l’Aula Magna che oggi ci ospita. Fu proprio Andreatta, parlando dei capisaldi ispiratori della nascita dell’Universita’, che disse, in un’intervista rilasciata a La Stampa nel 1974: “In Calabria lo studio superiore e’ da sempre legato al censo: i ricchi mandano i loro figli a studiare a Roma o a Milano, i meno ricchi a Napoli, la piccola borghesia a Messina. Noi qui accogliamo i giovani dei ceti piu’ bassi”. E ancora: “Questa e’ una regione che porta nel profondo di se’ il senso della sconfitta, una “disaggregazione” antica. Scopo dell’Ateneo e’ anche quello di sbloccare le situazioni ancestrali ed immobili”. “Pensiamo all’ateneo calabrese come ad un quartiere specializzato di un’area metropolitana [?] E avra’ influenza su tutta la Calabria. Sara’ una citta’ di giovani, in una regione che da decenni perde i suoi giovani”. Realizzare tutto cio’ – ha sottolineato – non fu cosa facile e molti furono gli ostacoli, compreso qualche germe di illegalita’ che fu prontamente soffocato. Andreatta mise in atto, infatti, un’altra grande rivoluzione per l’epoca: la pubblicazione del Bilancio e di tutti gli atti degli organismi universitari. Dopo Andreatta, i Rettori susseguitisi nel tempo – alcuni dei quali presenti in aula – hanno in gran parte continuato quell’originario disegno innovatore. L’evoluzione di quel modello – ha detto – ha portato ad un’universita’ che e’ diventata una delle piu’ grandi fabbriche di saperi del Sud, con una sua funzione di porta culturale del Paese, aperta sul Mediterraneo, accogliendo i tanti studenti stranieri che, di anno in anno, continuano a scegliere l’Unical come luogo di formazione culturale”.

Crisci ha detto che “molto si e’ qui investito, nell’internazionalizzazione del nostro Ateneo e, anche quest’anno, abbiamo assistito ad un aumento del numero di iscritti stranieri, che conferma il trend costantemente positivo degli ultimi anni. Le domande di ammissione degli studenti stranieri, infatti, sono passate da 440 a 585, in prevalenza in arrivo da Asia e Africa, ma anche dall’America e dall’Europa”. Al di la’ dei numeri, – ha spiegato – ognuno di questi ragazzi rappresenta, soprattutto, una testimonianza di vita che ci arricchisce, favorendo la nostra stessa propensione allo scambio culturale e trova qui, a Rende, la possibilita’ di crescere mettendo a frutto il proprio talento. E’ il caso di Bashar Swaid, lo studente di Aleppo, che ascolteremo a breve, e che e’ stato accolto dall’Unical come in una seconda casa. In questi momenti di profonda crisi umanitaria, dove la Calabria rappresenta la frontiera geografica e sociale dell’accoglienza, anche noi abbiamo cercato di dare il nostro contributo, tanto da essere al fianco del Ministero dell’Interno e della CRUI nella redazione e la gestione del bando di 100 borse di studio per studenti con asilo politico o protezione sussidiaria. A questo punto, – ha proseguito – lasciatemi rivolgere lo sguardo verso un altro orizzonte, toccando un tema di attualita’, quello del ruolo che devono svolgere le Universita’ meridionali per contribuire alla rinascita del Sud. Non e’ probabilmente questa la sede per trattare un argomento cosi’ complesso, ma credo tuttavia opportuno segnalare i buoni risultati ottenuti dal sistema universitario meridionale nella recente Valutazione della Qualita’ della Ricerca (VQR), che dimostrano come il tradizionale atteggiamento conservativo, che fossilizzava gli atenei meridionali, stia evolvendo in comportamenti dinamici e virtuosi. In questo quadro, – ha detto – appare fondamentale per il sistema universitario nazionale, ed in particolare per quello meridionale, impegnarsi sempre di piu’ nella cosiddetta “terza missione”, ovvero quella di favorire l’applicazione, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza; per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della societa’, sia grazie al trasferimento tecnologico, sia agevolando la nascita di imprese innovative”.

Universita’ Calabria: studenti, politica dimentica dramma lavoro
“Come e’ possibile che il dibattito politico, da circa un decennio, si concentri in modo infruttuoso e demagogico sulla legge elettorale senza trovare la soluzione necessaria? Perche’ non suscita lo stesso interesse e la stessa attenzione politica il dramma dell’abbandono scolastico, della fuga dei cervelli, della disoccupazione giovanile?”. Lo ha detto Domenico Tulino, presidente del Consiglio degli studenti dell’Universita’ della Calabria, che ha parlato nel corso della cerimonia di inaugrazione dell’anno accademico dell’ateneo nel campus di Arcavacata di Rende, alle porte di Cosenza, dove e’ presente anche il Capo dello Stato. Nel corso della cerimonia e’ intervenuta anche Paola Dodaro, rappresentante del personale tecnico e amministrativo, che ha sottolineato come il processo di didattica e di ricerca sia a rischio per gli atenei italiani, “in particolar modo per quelli del Meridione, alla luce del contesto socio-economico di riferimento che obbliga – ha detto Dodaro – inevitabilmente alla sopravvivenza”.

Universita’ Calabria: studente di Aleppo, “grazie Italia”
E’ intervenuto per portare il suo ringraziamento all’Italia e alle autorita’ accademiche, davanti al capo dello Stato, Bashar Swaid, iracheno di Aleppo, rappresentante della comunita’ degli studenti internazionali dell’Universita’ della Calabria, dove, alla presenza di Mattarella, e’ in corso la cerimonia di apertura dell’anno accademico. Bashar ha sottolineato il suo dolore nel dover lasciare la sua citta’, oggi al centro di aspri combattimenti. “Ma volevo proseguire la mia attivita’ scientifica e ho fatto domanda di una borsa di studio “Unicaladmission” – ha detto il giovane – e non dimentichero’ mai gli sforzi enormi fatti dall’ufficio internazionale e dal centro residenziale di questo ateneo per facilitare le procedure del mio arrivo”. Oggi anche sua moglie e’ una studentessa dell’Unical. “Grazie – ha detto infine – presidente, grazie Italia”.

Scuola: Iacucci, bisogna ridarle centralita’ e dignita’
Ad accogliere il Presidente Sergio Mattarella, in visita all’Unical per l’inaugurazione del quarantacinquesimo Anno Accademico, c’era anche il neo Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci. “Una cerimonia importante, resa veramente preziosa dall’esimio Presidente della Repubblica, che con la sua presenza ha testimoniato con i fatti – prima ancora che con le parole – la sua vicinanza da uomo del Sud alla gente del Sud”: questo il pensiero di Franco Iacucci, per il quale la visita di Mattarella alla piu’ alta Istituzione culturale calabrese assume un significato ancora piu’ pregnante dopo la recentissima polemica, che ha attraversato l’intero Stivale, a seguito dell’appello “Contro il declino dell’italiano a scuola”, lanciato dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilita’. Secondo il presidente della Provincia, per contrastare quello che appare quasi come un “analfabetismo di ritorno” e’ necessario ridare centralita’ alla scuola, restituendole quella dignita’ per molti versi calpestata. Ed e’ in questo contesto che ritorna centrale il ruolo delle Province italiane, chiamate ad assicurare il diritto allo studio dal punto di vista dell’edilizia scolastica, per le quali Iacucci auspica “l’autorevole intervento del Presidente della Repubblica nei confronti del Governo italiano, chiamato a restituire agli enti di area vasta quelle risorse indispensabili ad assicurare i servizi pubblici e l’esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti, fra i quali spicca in primo luogo il diritto allo studio; un diritto che passa innanzitutto dalla possibilita’ di assicurare edifici idonei ai nostri ragazzi”.

Universita’ Calabria: Bianchi, presidio du cultura ed eccellenza
“La presenza del presidente Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Universita’ della Calabria dimostra l’attenzione dello Stato al Sud e nella nostra regione. L’Universita’ della Calabria e’ un presidio di cultura e di eccellenza della nostra terra, per l’offerta didattica e i servizi agli studenti. E’ l’emblema di un Sud che ce la fa, che si impegna e che sa investire su se stesso”. A dirlo e’ Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese del gruppo Area Popolare in merito alla presenza del Capo dello Stato alla cerimonia di inaugurazione del 45esimo anno accademico dell’Universita’ della Calabria. “La Calabria – aggiunge – ha tutte le potenzialita’ per essere un motore propulsivo per lo sviluppo e il rilancio del Mezzogiorno. Dal mare alla montagna ai beni culturali: abbiamo tutti gli strumenti per rilanciare il turismo che e’ un vero e proprio volano dell’economia. Proprio per promuovere l’Italia da oggi e fino a mercoledi’ saro’ in Israele a una importantissima fiera del turismo. Il Governo sta investendo molto nel Mezzogiorno anche con la creazione di una fiscalita’ ad hoc per stimolare gli investimenti. Bisogna continuare su questa strada perche’ se riparte il Sud riparte l’Italia”.