Catanzaro – “Un cosentino alla guida della Camera di Commercio di Catanzaro. E’ l’ennesimo, inaccettabile schiaffo di Oliverio al capoluogo, l’ultima fetta spartitoria del “patto del caciocavallo” partorito nella citta’ dei Bruzi”. Lo dichiara Domenico Tallini, consigliere regionae ed esponente di Fi. “Con proprio decreto, il presidente che – spiega – dovrebbe essere “il presidente di tutti i calabresi”, ha nominato il dottor Giorgio Sganga, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Paola, nuovo commissario della Camera di Commercio di Catanzaro. Ovviamente, non entro nel merito della professionalita’ del dottor Sganga, che non conosco, ma ritengo assolutamente inaccettabile che la Camera di Commercio di Catanzaro sia stata affidata a personalita’ esterna alla citta’. La mia non e’ una difesa d’ufficio del presidente uscente Paolo Abramo, a cui spettava moralmente e istituzionalmente il compito di traghettare la Camera di Catanzaro verso l’unificazione con Crotone e Vibo Valentia. Paolo Abramo e’ stato un presidente super partes, anche politicamente, visto che essere il fratello del sindaco di Catanzaro non gli ha impedito, per ben due volte, essere candidato (Senato e Regione) con il Partito Democratico. Ha avuto semplicemente il merito – aggiunge – di avere risanato la Camera di Commercio di Catanzaro, rendendola un ente in ordine con i conti, capace di erogare servizi e assumere iniziative molto importanti per lo sviluppo economico della provincia. Forse non esistevano a Catanzaro professionalita’ uguali a quelle del dottore Sganga? Forse l’ordine dei commercialisti di Catanzaro e’ meno importante di quello di Cosenza?”.
Secondo Tallini “il risultato piu’ grave di questa operazione da basso impero e’ che nel processo di unificazione delle tre Camere dell’area centrale Crotone e Vibo Valentia saranno rappresentate da esponenti del territorio, mentre Catanzaro sara’ rappresentata da un esponente del collegio elettorale di Oliverio. Oliverio e il PD cosentino, complici i silenti consiglieri regionali catanzaresi, – dice – stanno portando avanti l’invasione di Catanzaro, un progetto politico che comprende anche il “patto del caciocavallo” per il nuovo sindaco in cambio di candidature blindate al Parlamento. A prescindere dai colori politici, e’ ora che i Catanzaresi si sveglino da questo incubo”.