Reggio Calabria – “Migranti: problema o risorsa?” Incontro ieri alla Cittadella regionale fra l’Associazione ex consiglieri regionali (Stefano Priolo, Rosario Chiriano e Costantino Fittante) e il vicepresidente della Regione Antonio Viscomi, secondo il quale “L’immigrazione non e’ il male oscuro. E’ un fenomeno da monitorare scrupolosamente e disciplinare con rigore, come sta facendo il Governo che col ministro degli Interni Marco Minniti (proprio ieri il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge) ha messo in campo una strategia che coinvolge Regioni e comuni e che riguarda sia i centri di espulsione che la necessita’ di snellire le procedure per i richiedenti asilo, abbattendo ricorsi e gradi di giudizio con espulsioni piu’ rapide ed effettive”. L’Associazione ex consiglieri regionali della Calabria ha commissionato al Censis, l’Istituto di ricerca socio-economica fondato nel 1964 e presieduto dal sociologo Giuseppe de Rita, un’indagine sul fenomeno migratorio in Calabria (da cui – e’ stato anticipato – “e’ verosimile che emergano alcune specificita’ su cui riflettere”) che sara’ presentata nel corso di un convegno da tenersi nella Cittadella regionale. Il presidente Stefano Priolo e gli on. Rosario Chiriano e Costantino Fittante hanno illustrato l’iniziativa al vicepresidente prof. Antonio Viscomi che l’ha considerata “Importante e opportuna. Sia perche’ – ha detto – l’indagine e’ curata da una Fondazione che ogni anno redige uno dei piu’ affidabili strumenti di lettura della realta’ italiana (il “Rapporto sulla situazione sociale del Paese”), sia perche’ la politica ha necessita’ di avere elaborazioni statistiche e indagini qualificate per potersi efficacemente determinare”. Priolo, Chiriano e Fittante hanno sottolineato che l’iniziativa fa seguito al seminario sul Mediterraneo (“cosi vicino e cosi lontano”) tenutosi nel 2015 in Consiglio regionale, al quale hanno preso parte studiosi di vaglia tra cui Franco Rizzi, segretario delle Universita’ del Mediterraneo, e che ha tracciato “scenari per una nuova Calabria e un nuovo Mezzogiorno”.
Adesso – hanno aggiunto – “consapevoli della gravita’ che il fenomeno ha assunto in Calabria e nell’Italia del Sud, si e’ dell’avviso che occorra partire dalla conoscenza della realta’. Oltre 5mila persona sono morte in mare nel 2016 nel tentativo di raggiungere l’Europa. Da quando e’ diventato cogente l’accordo Europa-Turchia gli arrivi in Grecia sono stati bloccati e gli arrivi via mare hanno tutti avuto come destinazione l’Italia e in particolare il nostro Mezzogiorno. Nel 2016 sono sbarcati in Europa circa 362mila persone di cui circa 182mila in Italia e gli sbarchi con l’inizio del 2017 si susseguono senza sosta. Si sta creando, con l’Europa ostaggio degli interessi degli Stati piu’ forti e di quelli in cui e’ forte la propensione protezionistica e nazionalista, una situazione che rischia di suscitare conflitti sociali. Occorre avviare una campagna di sensibilizzazione per scongiurare derive xenofobe e fornire i dati reali”. Il vicepresidente Viscomi, che sul fenomeno ha scritto una delle sue prime pubblicazioni (Immigrati extracomunitari e lavoro subordinato. Tutele costituzionali, garanzie legali e regime contrattuale – Edizioni scientifiche italiane -), ha sostenuto che “con i migranti l’Europa, che conta 500milioni di persone, deve sapersi confrontare in maniera razionale. Rappresentino il simbolo piu’ eloquente dei mutamenti che interessano le nostre societa’. C’e’ un’ipocrisia dell’Europa che da un lato enfatizza il valore della solidarieta’ e dall’altro, chiudendo gli occhi rispetto alle sue esigenze demografiche e a quelle dei propri sistemi produttivi diosi di vaglia tra cui Franco Rizzi, segretario delle Universita’ del Mediterraneo, e che ha tracciato “scenari per una nuova Calabria e un nuovo Mezzogiorno”. Adesso – hanno aggiunto – “consapevoli della gravita’ che il fenomeno ha assunto in Calabria e nell’Italia del Sud, si e’ dell’avviso che occorra partire dalla conoscenza della realta’. Oltre 5mila persona sono morte in mare nel 2016 nel tentativo di raggiungere l’Europa. Da quando e’ diventato cogente l’accordo Europa-Turchia gli arrivi in Grecia sono stati bloccati e gli arrivi via mare hanno tutti avuto come destinazione l’Italia e in particolare il nostro Mezzogiorno. Nel 2016 sono sbarcati in Europa circa 362mila persone di cui circa 182mila in Italia e gli sbarchi con l’inizio del 2017 si susseguono senza sosta. Si sta creando, con l’Europa ostaggio degli interessi degli Stati piu’ forti e di quelli in cui e’ forte la propensione protezionistica e nazionalista, una situazione che rischia di suscitare conflitti sociali. Occorre avviare una campagna di sensibilizzazione per scongiurare derive xenofobe e fornire i dati reali”.
Il vicepresidente Viscomi, che sul fenomeno ha scritto una delle sue prime pubblicazioni (Immigrati extracomunitari e lavoro subordinato. Tutele costituzionali, garanzie legali e regime contrattuale – Edizioni scientifiche italiane -), ha sostenuto che “con i migranti l’Europa, che conta 500milioni di persone, deve sapersi confrontare in maniera razionale. Rappresentino il simbolo piu’ eloquente dei mutamenti che interessano le nostre societa’. C’e’ un’ipocrisia dell’Europa che da un lato enfatizza il valore della solidarieta’ e dall’altro, chiudendo gli occhi rispetto alle sue esigenze demografiche e a quelle dei propri sistemi produttivi per i quali i migranti sono indispensabili, elude l’urgenza di un’equa suddivisione degli oneri interni all’Ue e scarica sull’Italia, incluse Calabria e Sicilia, il carico dell’accoglienza. Cosi’ come continua ad eludere la riforma del regolamento di Dublino, per rendere possibile una ripartizione degli oneri basata su Pil e popolazione, mentre ora la responsabilita’ della gestione di chi chiede protezione spetta allo Stato membro di primo ingresso. L’emergenza immigrazione – ha spiegato Viscomi – va posta nella giusta prospettiva, per porre fine alle polemiche sull’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, monitorandola con puntualita’ ed intervenendo laddove si annidano distorsioni o peggio speculazioni. In tal senso, e’ apprezzabile l’impegno del Governo che il ministro Minniti ha messo in campo con una strategia che coinvolge Regioni e comuni e che riguarda sia i centri di espulsione che la necessita’ di snellire le procedure per i richiedenti asilo, abbattendo ricorsi e gradi di giudizio con espulsioni piu’ rapide ed effettive. Altrettanto apprezzabile – ha concluso – e’ la possibilita’ di lavori socialmente utili gratuiti e volontari e l’idea di stage nelle aziende per diplomati e laureati in attesa di ottenere lo status di rifugiato. L’immigrazione e’ un fenomeno che va studiato in tutte le sfaccettature. Percio’, trovo opportuna l’iniziativa dell’Associazione ex consiglieri volta a rendere possibile un ‘focus’ sul tema con l’apporto di esperti, la Regione ed esponenti del Governo. La Calabria terra di emigrazione, segnata da processi di spopolamento del proprio entroterra e da un forte indebolimento demografico, ha tutte le possibilita’ per fare dell’immigrazione una risorsa utile al proprio sviluppo”.