Rischio idrogeologico:Oliverio,niente sviluppo senza difesa suolo

oliverio-6250Catanzaro  – “Il ruolo del monitoraggio nel contrasto del rischio idrogeologico, problemi e prospettive”: questo il tema dell’incontro che si e’ tenuto stamane nella Sala Oro della Cittadella regionale, a catanzaro, al quale ha partecipato anche il Presidente della Regione Mario Oliverio. Un’inziativa promossa dall’Associazione Idrotecnica Italiana e dalla Cae SpA, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catanzaro, del Consiglio Nazionale dei Geologi e dell’Ordine dei Geologi della Calabria. Durante l’incontro, a cui ha preso parte anche l’Assessore all’Ambiente Antonella Rizzo, gli intervenuti hanno evidenziato le situazioni di elevato rischio idrogeologico che continuano a manifestarsi nel nostro Paese e l’esigenza ormai diffusa di una conoscenza delle problematiche e degli aspetti tecnici che hanno nel monitoraggio e nelle forme di contrasto i punti di maggiore richiamo per un giusto ed equilibrato governo del territorio. Per il Presidente Oliverio “non basta soltanto mettere a punto strategie e inizative, ma queste, devono essere sostenute in maniera convergente e consapevole da piu’ soggetti che sono chiamati alla realizzazione di quel progetto strategico, soprattutto per quanto riguarda la difesa del suolo e la sistemazione idrogeologica. Noi – ha proseguito Oliverio – abbiamo posto al centro della programmazione i problemi della difesa del suolo e della sistemazione idrogeologica. Lo abbiamo fatto nel Por, nel Psr e nel Patto Calabria, siglato lo scorso aprile con Renzi e che sta entrando ora nella fase operativa. Abbiamo dato spazio – ha proseguito – a queste problematiche perche’ riteniamo che in generale, e in particolare in una regione come la Calabria, non sia sostenibile nessuna ipotesi di sviluppo che non parta dal territorio. Purtroppo il nostro territorio e’ estremamente fragile e richiede interventi di sistema per riuscire a mitigare il rischio. Alle spalle abbiamo anni di abbandono, a partire dalla manutenzione ordinaria che in altri momenti storici della regione e’ stata fondamentale per la tenuta del nostro territorio. La conseguenza della caduta di attenzione – secodo il preesidente della Regione – ha determinato rischi sempre piu’ elevati, dando vita a esondazioni e disastri come nel caso del fiume Crati. Ora rilanciamo il sito archeologico di Sibari dopo quattro anni di cure ma ritengo che soprattutto dobbiamo recuperare una cultura e una pratica della manutenzione del territorio”.

“Gli interventi di Calabria Verde – ha poi detto OLiverio- assumeranno come pilastro un piano di manutenzione sistematico, ma sono necessari interventi anche di carattere strutturale. Non e’ sufficiente definire i problemi e programmare le strategie di intervento. Bisogna realizzare progetti e far funzionare le cose. Nell’azione di governo ci deve essere un misuratore e questo misuratore e’ il risultato. La cultura deve essere quella del fare e non del predicare, perche’ di predicatori il Mezzogiormno ne ha conosciuti a iosa. E i predicatori non hanno risolto affatto i problemi della Calabria. Affermare una cultura del fare significa dare seguito ad azioni che concretamente abbiano un impatto sul territorio. Il monitoraggio e’ lo strumento per governare questi processi. Se c’e’ sinergia e consapevolezza giusta i problemi si possono affrontare e risolvere. Altrimenti si paga un conto salato, cosi’ come nel passato o in quello piu’ recente. Stiamo dunque coi piedi per terra – ha concluso Oliverio – e lavoriamo perche’ si possa costruire uno sviluppo sostenibile”.