‘Ndrangheta: vescovo Locri, “causa principale sottosviluppo”

francesco-oliva600x400Locri (Reggio Calabria) – “Stringiamoci ai familiari delle tante vittime innocenti delle mafie. Vittime delle mafie anche loro. Facciamo nostro il loro dolore, ponendoci accanto a loro e condividendone la sofferenza. Essi ci consegnano un messaggio importante: “dare al dolore il senso della cittadinanza responsabile, del servizio alla comunita’” (don Ciotti). Una consegna che in questa terra puo’ trasformare le fragilita’ ed il dolore in risorse preziose per un cammino nuovo”. E’ quanto scrive ai sacerdoti ed ai fedeli il vescovo di Locri, Francesco Oliva, in merito alla giornata della memoria e dell’impegno, in programma martedi’ 21 marzo a Locri, preceduta domenica 19 dalla visita, nella cittadina calabrese, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Impegno – aggiunge – e’ volonta’ di cambiamento, di conversione e di vita nuova. Mai piu’ nella nostra terra violenza e spargimento di sangue, sequestri di persone e faide distruttive. Scompaia ogni tentazione di fare uso della forza e della vendetta. Vengano meno tutte le forme di associazione criminale. Vogliamo condividere lo stesso sentimento, rinnegare ogni forma di comportamento mafioso. La ‘ndrangheta – sottolinea il presule – e’ morte per la nostra terra, la causa principale del nostro sottosviluppo. Chi uccide non e’ uomo di onore, ma un vero disonore per la nostra terra. Ogni uomo e donna di buona volonta’ dica per sempre no ad ogni forma di illegalita’ e criminalita’. Facciamo obiezione di coscienza di fronte a qualunque progetto di morte ed alla mentalita’ mafiosa, prepotente ed arrogante”.

“Impegno – sottolinea monsignor Oliva – e’ volonta’ di costruire una societa’ nuova, di ridare dignita’ alla nostra terra, di ricostruire rapporti di pace e di riconciliazione, di favorire legami di cooperazione nel bene, di volere un lavoro per tutti. La condanna dei mafiosi, l’invito al pentimento e a cambiare vita – espresso da papa Francesco in terra di Calabria – ha riscattato silenzi e timidezze che troppo spesso hanno caratterizzato anche la nostra azione. Da qui l’impegno a non aver paura e a ritrovare il coraggio e la speranza di andare avanti. La Giornata nazionale della memoria e dell’impegno e’ tutto questo: un tempo propizio per ripartire. Accoglieremo come segno di speranza i tanti giovani che dalle varie parti d’Italia verranno nella nostra terra: mostriamo loro il volto bello della terra accogliente. La venuta del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, anche lui familiare di una vittima di mafia – si legge ancora nella lettera – e’ uno stimolo forte ad una nostra partecipazione ancora piu’ grande, che diventi occasione per cogliere il senso del dolore ed il valore di tale giornata. Un grazie a don Luigi Ciotti, fondatore e presidente dell’associazione Gruppo Abele e di Libera, che ha voluto nella nostra terra questa giornata nazionale. Una scelta che se da una parte ci aiuta a non rimuovere dalla memoria il nostro passato, dall’altra ci apre alla speranza di guardare avanti senza paure e con la profonda convinzione che la “memoria” e’ seme di speranza nuova. Lasciamoci guidare sempre da quella fede – copnclude il vescovo di Locri – che si nutre e si rigenera ogni qualvolta viviamo l’ascolto di quella parola e accogliamo il dono di quel pane che si fa nostro cibo, memoriale perenne del sacrificio di Gesu’ sulla croce”.

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