Mafie: Minniti, anche un manager a guida Agenzia beni confiscati

Minniti-Marco600x450Roma – “E’ lecito pensare che alla guida dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alle mafie possa essere una figura diversa da un prefetto, una figura di tipo manageriale”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Marco Minniti, intervenendo al Viminale alla Giornata nazionale dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata. “I beni sottratti alle mafie – ha spiegato il ministro – vanno restituiti alla collettivita’, ma il nostro compito non si esaurisce con l’assegnazione: dobbiamo tracciare questi beni, monitorarne l’uso, vedere che fine fanno perche’ non si puo’ far passare l’idea che un bene fin quando e’ nelle mani della mafia frutta e deperisce invece se gestito dallo Stato”. Ma “per evitare che un’azienda muoia, servono competenze e professionalita’ specifiche, degli esperti di mercato, dei manager. Ecco perche’ a dirigere l’Agenzia potrebbe anche non essere un prefetto, pur all’interno di un sistema che riconosca ed esalti la centralita’ del ruolo delle prefetture”. “Quella che siamo chiamati a giocare – ha ricordato il ministro dell’Interno – e’ una partita cruciale, la convinzione che per colpire al cuore la criminalita’ organizzata fosse necessario aggredirne i beni si e’ dimostrata una strategia vincente: i risultati sono sotto gli occhi di tutti, al punto che l’obiettivo di sconfiggerla definitivamente, prima molto lontano, ora e’ dentro un orizzonte percorribile. E un aiuto importante in tal senso potrebbe arrivare proprio dal testo di riforma della gestione dei beni confiscati ora all’esame del Senato: il periodo di tempo per arrivare alla sua approvazione non puo’ essere illimitato, sarebbe un peccato mortale non arrivarci entro la fine della legislatura. Faccio appello in questo senso al Parlamento”.