Sanita’: Defilippo, farmacie l’ultimo avamposto della salute

dott-defilippo600x450Catanzar – Sono tante (138), diffuse sul territorio della provincia di Catanzaro; hanno orari di apertura flessibili e sono in media più vicine, più facilmente accessibili e con tempi d’attesa più brevi rispetto a ospedali, guardie mediche e studi specialisti. Sono le farmacie, l’ultimo avamposto della salute. Per tanti, anziani, badanti, ed extracomunitari – il primo e il più diretto contatto con l’universo della medicina. Un presidio gratuito e dietro l’angolo destinato, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153 sui nuovi servizi socio-sanitari, a rafforzare ancora il suo ruolo di apripista.
A seguito abbiamo realizzato un’intervista al presidente di Federfarma Catanzaro, Vincenzo Defilippo sulle professioni sanitarie: situazione e prospettive di collaborazione.

In questi anni l’evoluzione delle professioni sanitarie, all’interno della più generale evoluzione del SSN, è stata influenzata da alcuni fattori, i principali dei quali sono:
l’aumento dell’età media della popolazione, l’aumento dell’incidenza di patologie cronico-degenerative, il conseguente aumento dei costi per il SSN;
il contenimento della spesa sanitaria e farmaceutica in particolare;
l’informatizzazione.

Si tratta di fattori che vanno in direzioni diverse e spesso contrastanti tra loro e che devono essere “governati” per far sì che il sistema mantenga la propria attuale efficienza.
Analizziamo in breve questi fattori.

L’aumento dell’età media della popolazione
La popolazione invecchia: è un dato di fatto ormai ben noto. Aumentano le patologie cronico-degenerative e i costi per il SSN, chiamato a fornire farmaci, prestazioni diagnostiche, ricoveri per periodi sempre più lunghi e per malattie dalle quali non si guarisce, ma ci si deve curare tutta la vita.
L’esempio più evidente è quello dei farmaci per l’epatite C che hanno costi elevatissimi e quindi un impatto sul bilancio pubblico che appare insostenibile se si ragiona in un’ottica ragionieristica di breve respiro. I costi diventano invece sostenibili se si considera che l’utilizzo di tali farmaci evita il ricorso ad assai più costose spese per ricoveri, interventi diagnostici e terapeutici di lunga durata.
Poiché, tuttavia, troppo spesso si ragiona in un’ottica di breve respiro e si punta su tagli contingenti, si mette a rischio la sostenibilità del sistema. Molto gravosi sono soprattutto i costi dei ricoveri: un giorno in ospedale costa tra 800 e 1.000 euro; un anno di assistenza farmaceutica convenzionata a ciascun cittadino poco più di 140 euro.
Da qui la necessità di individuare soluzioni che consentano di assistere i pazienti anziani fragili a domicilio, sfruttando la collaborazione della rete delle strutture sanitarie territoriali e dei professionisti della salute.
In questa direzione va la normativa sui nuovi servizi in farmacia che è finalizzata a potenziare la funzione di presidio sanitario territoriale della farmacia, a supporto delle ASL e dei medici e in collaborazione con altre figure professionali per alleggerire gli oneri economici e organizzativi che gravano sulle strutture sanitarie pubbliche.
Tale normativa prevede, tra l’altro, il coinvolgimento della farmacia, in sinergia e a supporto del medico di medicina generale e degli altri operatori sanitaria, nei programmi di assistenza domiciliare integrata, nella presa in carico di pazienti anziani fragili e malati cronici in politerapia, nel monitoraggio delle terapie, nella realizzazione di screening di prevenzione di patologie di forte impatto sociale anche tramite test diagnostici di prima istanza. La nuova normativa prevede, inoltre, la possibilità che la farmacia fornisca, anche a domicilio del paziente, prestazioni di altri operatori socio-sanitari ed effettui prenotazioni di visite specialistiche ed esami, con pagamento del ticket e ritiro del referto.
Valorizzare l’apporto che gli operatori sanitari possono dare insieme in termini di ottimizzazione dell’uso delle risorse e miglioramento della qualità della vita delle persone è un passaggio fondamentale per garantire la sostenibilità del sistema.

Il contenimento della spesa
In questi anni, sono state varate a livello nazionale pesanti e ripetute misure di contenimento della spesa sanitaria e farmaceutica convenzionata in particolare, alle quali si sono aggiunti numerosi e variegati interventi adottati dalle singole Regioni per garantire il rispetto del Patto di stabilità ovvero il rientro dal deficit.
Tra gli interventi applicati a livello nazionale, ricordo le ripetute manovre di taglio dei prezzi dei farmaci che si ripercuotono sull’intera filiera, in quanto si spalmano pro-quota su industrie, grossisti e farmacie proporzionalmente alle rispettive quote di spettanza sul prezzo.
Gravano invece interamente sulle farmacie le varie trattenute loro imposte. Complessivamente, il contributo delle farmacie al contenimento della spesa è pari mediamente a 800 milioni di euro l’anno.
A livello regionale sono state attivate diverse misure di contenimento. Sui cittadini ha pesato molto l’aumento dei ticket, mentre la misura che ha avuto un impatto più pesante sulle farmacie è stata la distribuzione diretta di medicinali da parte delle ASL.
La distribuzione diretta ha escluso la farmacia dal processo di distribuzione dei medicinali di nuova registrazione ad alto costo, con una perdita non solo economica, ma anche di ruolo e di “cultura”. L’innovazione non passa più per la farmacia, il farmacista non conosce più i nuovi farmaci. Per i cittadini ciò ha significato disagi, livelli di assistenza non più uniformi e una qualità del servizio più bassa.

L’informatizzazione della sanità
In questi anni il processo di informatizzazione della sanità ha compiuto importanti passi in avanti. Il settore più avanzato, come spesso avviene, è quello dell’assistenza farmaceutica. Grazie soprattutto all’impegno delle farmacie ed al fatto che la rete delle farmacie stesse è informatizzata ormai da tempo, si sono potute introdurre nel settore grandi innovazioni.
La dematerializzazione delle ricette consente di ridurre i costi vivi (ad esempio, per quanto riguarda la stampa delle ricette cartacee), ma anche di migliorare i controlli, aumentare ulteriormente la trasparenza, oltre, ovviamente, ad agevolare il cittadino che, ovunque si trovi nel nostro Paese, può ottenere i farmaci di cui ha bisogno grazie alla prescrizione elettronica del proprio medico.
Sempre sul fronte delle applicazioni informatiche, segnalo l’utilizzo da parte delle farmacie delle piattaforme web per l’erogazione di farmaci in distribuzione per conto (WebDPC) e di presidi di assistenza integrativa (WebCare).
Tali piattaforme consentono di monitorare e tenere sotto controllo la distribuzione di prodotti erogati dal SSN, garantendo trasparenza e riducendo gli sprechi. I pazienti, in sostanza, ritirano solamente i prodotti di cui hanno effettivamente bisogno. Ciò non avviene nel caso della distribuzione diretta, che comporta la consegna di grandi quantitativi di prodotti al cittadino per evitargli do doversi recare continuamente presso il presidio pubblico. Se il paziente deve cambiare la cura o la tipologia di presidio, enormi quantità di prodotti vanno sprecati.
Le piattaforme informatiche sono anche una grande opportunità per far collaborare le professioni sanitarie tra loro. Essere in rete significa scambiare dati, informazioni, esperienze. È un grande stimolo a lavorare tutti nella stessa direzione e con gli stessi obiettivi.
In questo senso un importante terreno di collaborazione è quello dell’aderenza alla terapia. Si tratta di un approccio all’uso del farmaco che garantisce vantaggi a tutti i soggetti interessati: al SSN assicura una riduzione degli sprechi e un corretto uso del farmaco e, quindi, risparmi sul complesso della spesa sanitaria, all’industria un consumo più diffuso e una valorizzazione del bene farmaco, agli operatori sanitari viene riconosciuto un ruolo professionale importante.
Il collante che deve unire tutte queste proposte è la digitalizzazione. L’informatica, infatti, è l’elemento che garantisce l’efficienza del sistema, il corretto utilizzo delle risorse, la trasparenza.
Avvicinare la sanità ai cittadini, grazie all’informatica e puntando sull’assistenza a “chilometri 0”, sfruttando cioè la capillarità e la professionalità dei medici e delle farmacie, presidi sanitari gestiti da professionisti privati che operano in regime di concessione statale, è una soluzione efficace e vantaggiosa per tutti: per il sistema nel suo complesso, per i cittadini, ma anche per tutto il sistema che vedrebbe valorizzato al massimo il ruolo che le è stato assegnato dallo Stato, in un rapporto di sussidiarietà, collaborazione e integrazione tra professionisti della salute.