Carceri: detenuto calabrese al 41 bis tenta suicidio a Tolmezzo

tolmezzo-carcere600x400Catanzaro – Ha tentato di uccidersi nella sua cella del carcere di Tolmezzo un detenuto di origini calabresi da poco sottoposto al regime penitenziario del 41 bis. L’uomo e’ stato salvato dal tempestivo intervento delle Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio. E’ accaduto nel primo pomeriggio di ieri. A darne notizia e’ il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe che plaude al provvidenziale intervento degli Agenti di servizio.
“L’insano gesto – evidenzia Giovanni Altomare, segretario regionale per il Friuli Venezia Giulia del Sappe – non e’ stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all’intervento provvidenziale degli Agenti di sezione si e’ evitato che l’estremo gesto avesse conseguenze. L’uomo era da poco stato sottoposto al regimenti penitenziario del 41bis”,.
“Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, piu’ di 21mila tentati suicidi ed impedito che quasi 168mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”, sottolinea Donato Capece, segretario generale del Sappe, aggiungendo: “Ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni – continua – un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere e’ in sensibile aumento. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno , ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti”.