Appalti: lavori A/3, documenti occultati e altri tre indagati

gdf-vibo-arresti-600x450Vibo Valentia – Rischio idreogeologico mai affrontato, varianti in corso d’opera ritenute illegittime ed una serie di condotte illecite nell’esecuzione dei lavori che non si sarebbe arrestata neppure in occasione della prima tranche dell’inchiesta che aveva gia’ portato lo scorso anno al sequestro del tratto di autostrada ricompreso fra gli svincoli di Mileto e Rosarno. E’ quanto emerge dall’operazione “Chaos” che oltre a cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e quattro ai domiciliari, vede indagati pure: Maurizio Panarello, 50 anni, di Bovalino; Dino Laporini, 58 anni, di Filattiera (Ms); Giuliano Gini, 59 anni, di Sorisole (Bg).
Figura centrale dell’inchiesta, per come emerge dall’ordinanza del gip, e’ quella dell’imprenditore Gregorio Cavalleri “con un significativo precedente – sottolinea il giudice – per il reato di corruzione” e ben introdotto “negli ambienti dei vertici dell’Anas”, tanto da riuscire a “conformare e piegare ai propri interessi l’agire altrui”. I dipendenti dell’Anas Giovanni Fiordaliso, Vincenzo De Vita e Salvatore Bruni avrebbero invece adottato, ad avviso del gip, delle “strategie devianti dalle finalita’ pubblicistiche alla cui tutela sono invece istituzionalmente preposti”. Gli arresti sono stati motivati dal gip con il possibile ostacolo delle indagini attraverso la sottrazione della residua ed occultata ed ancora rilevante documentazione contabile e societaria”.