Musei: Bevacqua, decisione Tar su direttori incomprensibile

domenico-bevacqua600x450Catanzaro  – “La decisione del Tar del Lazio di demolire la procedura concorsuale che ha condotto alle nomine dei nuovi direttori dei musei italiani, mi lascia esterrefatto: la riforma voluta dal ministro Franceschini e che ha prodotto risultati straordinariamente positivi in pochissimo tempo, riceve un colpo che rischia di essere mortale”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Domenico Bevacqua. “Discutiamo da anni, da decenni – dice – di valorizzazione del merito, di necessita’ di attaccare le incrostazioni paralizzanti di certa ottusa burocrazia e poi, quando un ministro si assume la responsabilita’ di intervenire in maniera seria, un cavillo giuridico ci viene a dire che il bando non poteva essere internazionale e che i candidati stranieri non potevano partecipare. I nuovi direttori – continua – sono stati selezionati tra i massimi esperti in materia di gestione museale, da parte di commissioni composte da esperti di chiara fama ed elevato livello scientifico; laddove, in precedenza, si avevano semplici uffici della Soprintendenza, oggi abbiamo 20 musei autonomi, dotati di autonomia tecnico scientifica e responsabili delle funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte, assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione, nonche’ consentendo un’ immediata messa a gara dei servizi aggiuntivi. I risultati conseguiti – continua Bevacqua – sono sotto gli occhi e hanno fatto gridare al miracolo tutta la stampa internazionale: tre anni consecutivi di crescita costante dei visitatori, + 15% nelle presenza, + 45 milioni negli incassi; il tutto, secondo un sistema che, finalmente, premia le migliori gestioni e che si muove in netta controtendenza rispetto al contesto europeo dove, nello stesso periodo, si registrano soltanto cali vistosi. Non posso e non voglio credere – conclude Bevacqua – che sull’Italia aleggi una maledizione che ci condanna all’immobilita’ perenne. Sono certo che il governo, e Franceschini in particolare, non molleranno sulla questione: qui e’ in discussione il modello di sistema-Paese che vogliamo per l’unico futuro possibile”.