Musei: Tar Lazio annulla la nomina del direttore di Reggio

museo-reggio-calabria29Roma  – Il bando della selezione “non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva al Mibact di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative, espresse dall’articolo 38 del decreto legislativo 165/2001” (quello che disciplina l’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche). E’ uno dei passi chiave delle due sentenze con le quali il Tar del Lazio annulla le nomine dei direttori del Palazzo Ducale di Mantova, della Galleria estense di Modena, del Parco archeologico di Paestum e dei Musei archeologici nazionali di Taranto, Napoli e Reggio Calabria. I ricorsi erano stati presentati da due candidati alla selezione, Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi e Francesco Sirano. “Solo la modifica” dell’articolo 38 del decreto in questione, scrivono i giudici, “avrebbe potuto consentire l’ammissibilita’ di cittadini non italiani di partecipare alle selezioni per l’assegnazione di un incarico con funzioni dirigenziali in una struttura amministrativa nel nostro Paese”.
Il Tar punta l’indice contro “l’illegittimita’ complessivita’ dello svolgimento dei colloqui”, a partire dalla prova orale “avvenuta a porte chiuse” (in almeno due casi addirittura “da remoto”, in collegamento Skype con Australia e Usa): “al fine di assicurare il rispetto dei principi di trasparenza e parita’ di trattamento tra i candidati di una selezione pubblica – scrivono i giudici – occorre che durante le prove orali sia assicurato il libero ingresso al locale, ove esse si tengono, a chiunque voglia assistervi e, quindi non soltanto a terzi estranei ma anche e soprattutto ai candidati, sia che abbiano gia’ sostenuto il colloquio, sia che non vi siano stati ancora sottoposti”. Da censurare, secondo le due sentenze, anche i meccanismi di valutazione progressiva dei candidati, fino alla individuazione di terne dei “piu’ idonei a dirigere un certo istituto”. Proprio ai fini dell’inserimento in questa terna, “lo scarto minimo dei punteggi tra i candidati meritava una puntuale e piu’ incisiva manifestazione espressa di giudizio da parte della commissione piuttosto che motivazioni criptiche e involute”. Non solo: “mentre il meccanismo di assegnazione dei punteggi a titoli presentati dai candidati e’ stato definito nella seduta della commissione del 5 maggio 2015, i criteri di distribuzione dei 20 punti (al massimo) da assegnare nel corso dei colloqui a coloro che erano stati selezionati per aver ingresso nella ‘decina’ sono stati definiti nella seduta dell’11 luglio 2015 quando gia’ erano noti i nomi dei candidati scrutinandi nell’ambito del colloquio”.