Peppino Petronio, quel socialista che sognava l’area metropolitana

dragone-petronioLamezia Terme – “Ci hanno fatto perdere 30 anni, se ci avessero ascoltati oggi avremmo una grande realtà urbana al centro della Calabria. Invece, ci sono due debolezze, Catanzaro e Lamezia Terme, separate da 30 chilometri di asfalto”. Mi diceva così, al telefono, nelle ultime occasioni in cui ci eravamo sentiti. Peppino Petronio era un politico lungimirante, un socialista autentico, aveva la visione di un’area centrale della Calabria forte e innovativa. Presidente della Provincia, sindaco della sua Lamezia, senatore per due legislature, due volte sottosegretario di Stato. Sempre e comunque votato e amato dalla sua gente, eletto con percentuali bulgare che facevano impallidire i competitor della Dc e i “cugini” del PCI.
Era una delle quattro punte di diamante della Federazione socialista di Catanzaro, assieme a Mario Casalinuovo, Bruno Dominijanni e Rosario Olivo. Socialisti veri, galantuomini, non a caso assurti alle più alte cariche istituzionali del Paese e della Regione.
Eravamo molto legati. Nonostante avessimo preso strade diverse dopo lo scioglimento del PSI, il nostro rapporto era rimasto solido. Argomento delle nostre conversazioni telefoniche, la costruzione dell’area metropolitana Catanzaro-Lamezia Terme, il nostro sogno di socialisti visionari. Inutile dire che Peppino mancherà non solo alla sua adorata famiglia, alla sua Lamezia Terme, ma anche al disperso popolo socialista calabrese. Che la terra gli sia lieve!”

Sergio Dragone
Centro studi “Willy Brandt”

,