Mafie: Orlando, in rapida crescita in settore contraffazione

ministro-orlando-lameziaRoma  – Il coinvolgimento di organizzazioni criminali transnazionali che operano nel settore della contraffazione “e’ in rapida crescita”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante l’audizione svolta davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione. “Il modello di sfruttamento della contraffazione a fini di arricchimento dell’organizzazione mafiosa e’ stato proposto con successo inizialmente dalla camorra napoletana, lungimirante nel prevedere l’utilizzazione a questi fini della rete dei cosiddetti ‘magliari’, i venditori ‘porta a porta’ dei capi di abbigliamento contraffatti. Queste reti – ha osservato il Guardasigilli – sono cresciute e hanno diversificato l’offerta, sino all’organizzazione su vasta scala dell’importazione di prodotti contraffatti dalla Cina”. Sembra inoltre emergere, nel settore, “un fitto intreccio di interessi di Cosa nostra, dei clan camorristici e delle ‘ndrine calabresi, che, per crescere in questo ambito d’affari illeciti, spaziano dall’accaparramento dei terreni agricoli, all’acquisizione delle aziende di produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti, alle attivita’ di trasporto, stoccaggio ed intermediazione commerciale”, ha spiegato il ministro.

Orlando, dunque, ha fornito alcuni dati: nel 2016 la maggior parte dei giudizi pendenti per delitti legati alla contraffazione riguarda il reato di ‘introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi’: la “cifra totale di 4.380 processi iscritti – ha sottolineato – segna un ritorno ai livelli del 2013, dopo la flessione che si era registrata negli altri anni”. L’abusiva duplicazione di opere dell’ingegno, invece, si riduce dai 1.060 processi iscritti nel 2013 ai 633 del 2016. Il dato, pero’, e’ reso discutibile dalle “difficolta’ di accertamento” sulla circolazione via web delle opere dell’ingegno contraffatte: “negli ultimi anni – ha spiegato Orlando – e’ diminuita la vendita sulla pubblica via di supporti fisici contraffatti e, dunque, e’ divenuto meno produttivo il contrasto piu’ semplice, il sequestro dei supporti materiali, ma e’ aumentata la duplicazione delle opere dell’ingegno sul web, come dimostrano i dati della Guardia di Finanza, in costante crescita tra il 2012 e il 2016, passando da oltre 9 milioni di unita’ del 2012, a quasi 16 milioni del 2013, con il picco massimo del 2015 con quasi 90 milioni di unita’”. L’incremento dei sequestri di opere su file e collegato ai siti internet illegali individuati e bloccati, e’ in costante aumento, dai 45 siti del 2012 ai 620 del 2016. Ancora molto bassa, invece, e’ l’incidenza di processi – solo 16 – in fase dibattimentale, per il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari.