Lamezia Terme – “La formazione costituisce uno dei valori fondanti della CISL” recita lo Statuto della stessa Organizzazione sindacale e ci crede molto nella formazione il Segretario Generale della CISL Funzione Pubblica Calabria, Luciana Giordano, tanto da riunire tempestivamente i Consigli Generali delle quattro Federazioni del Pubblico Impiego della CISL calabrese in sessione formativa per fornire al gruppo dirigente strumenti di analisi e approfondimento sulla Riforma Madia.
L’evento si è tenuto nella giornata di ieri in un albergo di Falerna.
A relazionare è stato l’autorevole professor Carmine Russo, docente di diritto del lavoro presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma, che con grande destrezza e padronanza ha illustrato alla numerosa platea di Dirigenti Sindacali i contenuti e gli aspetti salienti del d.lgs. n. 74/2017 (di modifica del d.lgs. 150/2009, c.d. Decreto Brunetta) e del d.lgs. n. 75/2017 (di modifica del Testo Unico del pubblico impiego). Decreti che, dando attuazione ad alcuni principi di delega elencati all’art. 17 della legge 7 agosto 2015, n. 124 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, costituiscono l’asse portante della c.d. Riforma Madia.
Luciana Giordano nella sua introduzione ha evidenziato come a fronte di alcune positive misure, quali il passaggio dalla pianta organica al fabbisogno del personale, la previsione di un piano straordinario di assorbimento del precariato e la revisione di un nuovo sistema di premialità, libero da vincoli stringenti di legge, occorre rilevare una apertura ancora troppo timida rispetto ai principi fissati nell’Intesa Governo – Sindacati del 30 novembre 2016. Ha sottolineato, altresì, come il testo dei decreti, approvati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 19 maggio, sia stato migliorato durante l’iter legislativo grazie all’accoglimento di alcune proposte emendative presentate da Cgil, Cisl e Uil.
“Dobbiamo valutare i decreti non solo in base a ciò che avremmo voluto ma anche in base a quello che avremmo perso se non ci fosse stata l’Intesa del 30 novembre 2016. E allora scopriremo che, anche se con alcune insoddisfazioni, un cambiamento di rotta c’è stato sia rispetto alla legislazione precedente sia rispetto a quello che i criteri di delega potevano far pensare” ha spiegato il professor Carmine Russo.
Rapporto tra legge e contratto, contrattazione integrativa, disabilità, mobilità, lavoro flessibile, licenziamento illegittimo, reclutamento, responsabilità disciplinare, salario accessorio, visite fiscali, partecipazione, turn-over, progressioni, valutazione, queste le voci tematiche della Riforma illustrate dal professore Russo, che ha incardinato il ragionamento in un excursus legislativo contestualizzato al periodo di riferimento.
Tante le domande ed i quesiti formulati dal gruppo dirigente cislino in un fitto scambio di impressioni ed opinioni sulle ricadute e sulla effettiva praticabilità, soprattutto in Calabria, delle innovazioni normative introdotte dalla Riforma.
Tante le richieste di chiarimenti in merito alla possibilità di avviare un processo di stabilizzazione per la moltitudine di tipologie di precariato presenti nella nostra Regione.
Nelle sue conclusioni dei lavori il Segretario Generale della USR CISL Calabria, Paolo Tramonti, ha affermato: “Con l’approvazione dei due Decreti legislativi attuativi della Riforma del pubblico impiego è auspicabile che si possa adesso avviare veramente una nuova fase sul piano delle assunzioni che deve andare di pari passo con la piena valorizzazione delle varie professionalità esistenti nella Pubblica Amministrazione. Così come alcune novità previste per il superamento del precariato storico possono avere riscontro anche nella nostra Regione, pur tenendo conto di situazioni ( ex LSU-LPU) che dovranno essere meglio approfondite.
Sul fronte regionale, anche in virtù di quanto previsto in materia di società partecipate, occorre adesso accelerare sul fronte delle riforme istituzionali, che dovranno partire proprio da una profonda rivisitazione dell’Ente Regione in direzione di un più organico riequilibrio e redistribuzione di poteri, funzioni, competenze che veda coinvolti a pieno titolo i livelli istituzionali inferiori. In questo quadro vanno affrontati e risolti i problemi presenti sul riordino delle province e dei Centri per l’impiego. Su tali questioni la CISL si mobiliterà nei prossimi giorni con iniziative a livello nazionale affinché vengano recuperati i ritardi, istituzionali e operativi, fin qui accumulati”.