‘Ndrangheta: Bova, le istituzioni stronchino la leva del bisogno

Reggio Calabria – “L’operazione “Mandamento Jonico e tutto cio’ che in queste ore sta emergendo dalla scrupolosa attivita’ d’indagine della Procura di Reggio Calabria, ci consegnano l’ennesimo spaccato di una Calabria ancora endemicamente soggiogata dalla ‘ndrangheta. Le parole di uno degli intercettati in cui proclama di essere lui lo Stato, non possono passare inosservate. La ‘ndrangheta sopravvive grazie alla paura che riesce ad instillare nelle persone perbene e al grado di consenso che raggiunge sfruttando l’incapacita’ o la lentezza delle istituzioni nel rispondere alle istanze della gente”. E’ quanto asserisce Arturo Bova, presidente Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, per il quale “la necessaria riflessione deve essere portata avanti da chi e’ Stato in questa terra, da chi ha il dovere non solo morale ma anche istituzionale di stroncare con ogni mezzo la linfa vitale della ‘ndrangheta: il bisogno. Di particolare rilievo – secondo Bova- cio’ che le intercettazioni raccontano del controllo dei clan sui cantieri e sui lavori da eseguire, un tema che in Calabria e’ sempre di tragica attualita’. Per questo, auspico che il sistema della stipula di protocolli di legalita’ sempre piu’ stringenti, possa fare il paio con un sistema piu’ efficace e capillare di controlli in corso d’opera, cosi’ da scongiurare pratiche non solo illegali ma anche pericolose per l’incolumita’ delle persone”. Aggiunge Arturo Bova: “Cio’ che ferisce, infine, e’ l’episodio del 15enne che, secondo gli inquirenti, avrebbe chiesto di essere affiliato alla ‘ndrangheta: qualora fosse confermata la tesi della Procura, saremmo davanti ad un esempio emblematico di quanto lavoro ci sia ancora da fare in parecchi territori della nostra terra. Lavoro che non puo’ essere demandato soltanto alle Procure tramite gli arresti: si tratta di un problema culturale che deve coinvolgere piu’ concretamente e attivamente scuole, famiglie e istituzioni in una collaborazione volta a far comprendere ai giovani il vero volto, oscuro e pericoloso, della ‘ndrangheta”.