‘Ndrangheta: pagati da consorzio bonifica ma lavoravano per boss

Reggio Calabria – Gli operai del Consorzio di bonifica dell’Alto Jonio Reggino erano sistematicamente impiegati per eseguire lavori edili di manutenzione nelle proprieta’ di Rosario Barbaro, detto “Rosi”, capo del “Locale” di Plati’ (Rc), ma erano retribuiti dal Consorzio stesso ufficialmente per lo svolgimento di opere di bonifica del territorio. E’ uno degli episodi citati dai magistrati della Dda reggina negli atti relativi all’operazione “Mandamento” per evidenziare il controllo del territorio esercitato dalla ‘ndrangheta. Il coinvolgimento di esponenti delle famiglie mafiose emerge anche in relazione all’indebita percezione di contributi comunitari all’agricoltura, relativi al periodo 2009-2013, e in truffe ai danni dell’Inps di Reggio Calabria, realizzate mediante la presentazione di falsa documentazione attestante assunzioni temporanee fittizie di braccianti agricoli, al fine di ottenere il pagamento indebito di contributi previdenziali e di disoccupazione. Sarebbero stati stati documentati anche numerosi casi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, commessi sempre mediante la presentazione di documenti falsi, per il conseguimento di contributi comunitari all’agricoltura erogati dall’Arcea, l’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.

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