Focus ‘ndrangheta: Carabinieri Villa San Giovanni, arresti e denunce

Reggio Calabria – Continuano senza sosta i capillari servizi di controllo del territorio predisposti nell’ambito del piano nazionale e transnazionale di contrasto alla criminalità denominato “focus ‘ndrangheta”, elaborato in sede di Comitato Provinciale dell’Ordine e Sicurezza Pubblica, estesi al territorio dell’intera provincia reggina. In questo contesto operativo, i Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni, hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio, finalizzato alla repressione dei reati in genere, con particolare attenzione a quelli di natura predatoria, nonché al contrasto di attività illecite legate allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere. I militari dell’Arma hanno proceduto all’esecuzione di perquisizioni domiciliari, personali e veicolari, dedicandosi altresì al controllo degli esercizi pubblici e della circolazione stradale, identificando complessivamente 51 persone e 27 veicoli.
Nello specifico i Carabinieri della Stazione di Villa San Giovanni (RC), in ottemperanza all’ordine di esecuzione di espiazione pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Messina, hanno rintracciato e tratto in arresto il 59enne Salvatore Cafarelli( a sinistra nella foto), di Villa San Giovanni, noto alle foorze dell’ordine, già sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale, dovendo espiare quest’ultimo la pena di mesi 2 e giorni 25 di reclusione in quanto giudicato responsabile reato di inosservanza degli obblighi inerenti a quest’ultima misura. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la propria abitazione, come disposto dall’Autorità giudiziaria  mandante.
I Carabinieri della Stazione di Campo Calabro (RC), in forza al provvedimento di revoca del decreto di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Pavia, hanno rintracciato e tratto in arresto il 49enne Dorin Cantaragiu, di origine rumene, residente a Vigevano (PV) ma di fatto domiciliato a Gallico di Reggio Calabria, censurato, dovendo egli espiare la pena di mesi 2 di reclusione per il reato falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico commesso in Vigevano (PV). L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria “Arghillà”.
Inoltre, i Carabinieri del medesimo Comando Arma, deferivano in stato di libertà per il reato di furto in abitazione in concorso, due donne di Reggio Calabria, ossia C.M. e C.D., rispettivamente di 36 e 28 anni, pluripregiudicate per reati contro il patrimonio. Nei fatti, a seguito denuncia sporta nel mese di maggio 2017 da un’anziana donna del posto ed all’esito specifica attività investigativa, i militari della locale Arma accertavano che le donne sopra menzionate, con la scusa di ricercare una casa in affitto, approfittando della credulità e vulnerabilità dell’ignara vittima, erano riuscite ad introdursi all’interno della sua abitazione e poi, approfittando della sua distrazione, avevano asportato dal suo portafogli, custodito nella camera da letto, la somma di 200,00 euro in contanti.
I Carabinieri dell’Aliquota Operativa hanno denunciato per furto aggravato di energia elettrica C.D., 75enne, di Villa San Giovanni, incensurato. Nei Fatti, presso l’abitazione di residenza del predetto, i militari dell’Arma constatavano, con ausilio di personale della società “Enel”, la presenza di un collegamento abusivo alla linea di “Enel Distribuzione”, attraverso due fili di sei millimetri quadri, con cavo 2 x 6 mm, collegati ad interruttore posto nel vano ripostiglio della stessa casa, al fine di alimentare la prefata abitazione. Il tutto veniva opportunamente sottoposto a sequestro penale.
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato il 32enne C.A. di San Roberto (RC), pluripregiudicato, per porto ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere. Nei fatti, a seguito di perquisizione personale e veicolare, lo stesso veniva sorpreso in possesso di un di un coltello a serramanico, con punta acuminata, della lunghezza complessiva di cm. 13,50, occultato all’interno del porta bagagli posteriore del veicolo, per il quale non è prevista licenza dell’Autorità di P.S. per il porto. L’arma rinvenuta veniva sottoposta a sequestro penale.

 

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