Reggio Calabria – Un pedinamento lungo quattro province per arrestare dentro a un bar di Amantea, nel Cosentino, un ricercato per tentato omicidio. Si e’ conclusa cosi’ la latitanza di Giovanni Priolo, 61 anni, ritenuto responsabile del tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte avvenuto la mattina del 14 dicembre 2011 nel piazzale Cefris sulla Provinciale 1 a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Priolo, legato da vincoli di parentela alla potente cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro, era latitante dal mese di marzo scorso, quando si e’ reso irreperibile alla notifica di una ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa l’8 marzo dalla II sezione della Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, era ricercato da piu’ forze di polizia. I carabinieri della Stazione di San Ferdinando, dipendenti dalla Compagnia di Gioia Tauro diretta dal capitano Gabriele Lombardo, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria e della Procura di Palmi, stavano monitorando da qualche giorno l’abitazione privata di una donna di San Ferdinando, cui Priolo sembrava legato da intimi rapporti. La scorsa notte, i militari dell’Arma si sono accorti di una serie di movimenti di auto e persone ritenute sospette, e hanno deciso di seguire l’obiettivo. All’alba, hanno iniziato un lungo pedinamento che li ha portati, attraversando la provincia di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro, fino ad Amantea, in provincia di Cosenza. Dopo circa 3 ore di osservazione discreta a distanza, i carabinieri hanno raggiunto il lungomare di Amantea e, fingendosi turisti, sono entrati in un bar al cui interno hanno riconosciuto la donna che, in quella istante, si trovava in compagnia del latitante. L’uomo e’ stato subito immobilizzato e condotto presso gli uffici della Compagnia di Gioia Tauro. Al termine delle formalita’ di rito, l’arrestato e’ stato associato presso la casa circondariale di Palmi.