Migranti: i sindaci “non attrezzati per i minori”

Roma – La questione-minori non accompagnati scuote la giornata dell’accoglienza dei migranti a Messina e a Corigliano Calabro. L’arrivo di trenta migranti minorenni non accompagnati fa salire la tensione al Comune di Castell’Umberto, piccolo centro in provincia di Messina dove il sindaco Vincenzo Lionetto Civa e’ insorto sostenendo di essere stato avvisato all’ultimo momento. A destinarli in una struttura alberghiera di quel territorio, la Prefettura di Messina. Il sindaco pero’ non ci sta e gia’ ieri sera era sbottato dicendo che si sarebbe recato davanti alla struttura alberghiera e sarebbe rimasto li’ davanti. “Non ritengo questo – aveva scritto su Facebook – un atto di coinvolgimento istituzionale corretto per gli ovvi motivi di ricaduta sulla nostra comunita’”. Si e’ rivolto ai suoi concittadini protestando sulla tempistica: “In una struttura dichiarata da mesi inagibile – scrive il sindaco -, senza luce, con acqua fornita dal Comune di Castell’Umberto con morosita’ dal 2012 (regolarmente attivati da tempo tutti i procedimenti amministrativi di recupero) hanno provato a far entrare un gruppo elettrogeno….i cittadini hanno bloccato le vie di accesso… garantiti ingresso mezzi di pronto intervento”. Sono 203 invece i minori sbarcati nel porto di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, dove e’ approdata la nave della marina militare tedesca Rhein con a bordo 923 immigrati soccorsi nel Mediterraneo. Nel gruppo sono presenti anche 14 donne in gravidanza, ma il vero allarme riguarda proprio i minori non accompagnati.
Sia il sindaco della citta’, Giuseppe Geraci, che le autorita’ locali hanno evidenziato “la grave situazione che si registra nelle strutture per l’accoglienza dei minori non accompagnati”. “E’ davvero una tragedia – ha detto il primo cittadino – non sappiamo dove mettere questi minori, dal momento che sia il palazzetto dello sport che la scuola sono saturi”.
Sul posto e’ presente anche il prefetto di Cosenza, Giancarlo Tomao, che sta cercando di individuare strutture idonee per l’accoglienza, dal momento che il gruppo di minori non accompagnati non puo’ andare fuori dalla regione. Nel porto di Corigliano sono state svolte tutte le operazioni di primo soccorso e di identificazione, grazie alle forze dell’ordine, alle associazioni di volontariato e alle autorita’ presenti.