Beni confiscati: D’Ascola, sede Reggio agenzia potenziata

Catanzaro  – “Il disegno di legge che abbiamo approvato al Senato trasforma profondamente l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata e la rende un Istituto davvero operativo con 200 dipendenti e con la sede principale a Roma per ragioni squisitamente tecniche”. Lo ha detto Nico D’Ascola, presidente della Commissione Giustizia del Senato, nel corso di un’ intervista alla “Gazzetta del Sud” in merito alla sede di Reggio Calabria dell’Agenzia.
“Tuttavia la sola sede secondaria sara’ quella di Reggio con tutti i suoi attuali dipendenti confermati e non e’ detto che se ne possano aggiungere altri. La scommessa – aggiunge il presidente – che dobbiamo vincere a tutti i costi si giochera’ non sui beni immobili ma sulla gestione delle aziende che vengono sequestrate alle mafie. Non possiamo piu’ accettare che la quasi totalita’ delle imprese mafiose sequestrate quasi sempre falliscano perdendo cosi’ dei posti di lavoro. Lo Stato non puo’ fare passare il messaggio che la ‘ndrangheta crea lavoro e poi quando c’e’ l’affermazione della legge questa cancelli il lavoro. La nuova Agenzia sara’ strutturata proprio per tradurre in reddito per la collettivita’ e Pil il prodotto delle imprese mafiose che vengono sequestrate senza perdere alcun posto di lavoro”. Il presidente della Commissione che ha avuto un ruolo di primo piano nella rilettura del codice antimafia evidenzia: “Spesso, a Reggio Calabria, si parla senza conoscere le cose. E la cosa che sorprende di piu’ – conclude D’Ascola – e’ che i sobillatori di oggi sono coloro che stati gli artefici delle situazioni da correggere”.

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