Cassazione: e’ reato non segnalare in menu alimenti surgelati

Roma – Il ristoratore che non indica nel menu la presenza di alimenti surgelati va incontro a una condanna per il reato di frode in commercio. Lo sottolinea la terza sezione penale della Cassazione, confermando la condanna (200 euro di multa, con pena sospesa) inflitta dalla Corte d’appello di Milano a un ristoratore, accusato di tentata frode in commercio, nel cui locale erano stati trovati alimenti congelati di cui pero’ non vi era indicazione nei menu per i clienti. L’uomo aveva quindi presentato ricorso in Cassazione, rilevando che nel locale non vi erano clienti al momento del fatto e che, quindi, la “mera detenzione di cibi surgelati” non integrava il reato. Di diverso orientamento la Suprema Corte, che ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’imputato: “Ai fini della configurazione del reato di frode in commercio – si legge nella sentenza depositata oggi – non e’ necessaria la concreta contrattazione con un avventore, essendo integrato il reato, nella forma tentata, in presenza di detenzione all’interno di un esercizio per la ristorazione di alimenti surgelati destinati alla somministrazione, senza che nella lista delle vivande sia indicata tale qualita’ in assenza, oltretutto, di alimenti freschi, essendo congelata la totalita’ delle provviste”.