Precari Universita’ Catanzaro: sindacati, ateneo rifiuta confronto

Catanzaro – I sindacati Usb, Snals, Gilda – Unams Csa, Flc – Cgil, Cisl Universita’, Ugl – Universita’ e Ricerca, in una nota, contestano la mancata convocazione dei loro rappresentanti alla riunione della commissione incaricata dal rettore di risolvere il problema dei lavoratiri precari in servizio all’Universita’ di Catanzaro. “Sembrava – scrivono i sindacati – proprio una apertura ad una strada da percorrere insieme ed invece non si tratto’ neppure di sentiero. Appena ieri sera, il Rettore Quattrone comunicava ufficialmente: “Con riferimento al problema del precariato in Ateneo, al fine di dare risposte concrete alle istanze dei lavoratori, ha nominato una Commissione operativa composta dai professori Francesco Saverio Costanzo, Maria Pavia, Umberto Gargiulo e dal Direttore Generale Roberto Sigilli con il compito di avviare immediati incontri con i rappresentanti dei lavoratori precari finalizzati alla ricerca delle soluzioni possibili per cercare di risolvere il problema del precariato del nostro Ateneo. La commissione iniziera’ i lavori nei prossimi giorni”. E cosi’ e’ stato. Una convocazione – si sottolinea – e’ effettivamente giunta gia’ per giorno 3 agosto 2017, in cui si invitano i componenti la commissione e i precari dell’Ateneo a nominare una delegazione per iniziare a discutere in modo concreto sulle possibili soluzioni per fronteggiare il precariato nel nostro Ateneo. E le sigle sindacali? no, loro no”.

 

“Nessuna sigla sindacale – lamentano i sindacati – riceve convocazione. Contro ogni regola di rappresentanza l’Ateneo convoca i precari invitandoli a nominare dei loro rappresentanti in luogo dei sindacati a cui gli stessi precari hanno rilasciato delega, ma come concilia questo atteggiamento con quanto ha sempre dichiarato circa la volonta’ di “trovare assieme” soluzioni idonee? L’amministrazione, ad esempio, smentisce se stessa rispetto a quanto dichiarato alle medesime sigle sindacali nell’incontro del 10.03.2017, “si dichiara disponibile ad esaminare i percorsi che sara’ possibile intraprendere a tutela dei lavoratori precari dell’Ateneo non appena saranno resi noti i necessari presupposti normativi”. La seduta era tra organizzazioni sindacali “rappresentative” dei lavoratori precari dell’Umg (e non degli operatori di spettacolo) poiche’ quello era l’argomento dell’incontro. Come intendere allora questa esclusione se non come una assoluta chiusura al dialogo con le rappresentanze sindacali? Cosa impaurisce una commissione dal dialogare con le sigle presenti in Ateneo e rappresentative della maggior parte dei lavoratori precari? Richiamando un famoso “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” la sensazione che ne deriva – si legge nel documento – e’ che con questa Commissione si voglia in qualche modo produrre una frattura tra sindacati ed iscritti e giocare sul ruolo di debolezza psicologica che, inevitabilmente, la condizione del precariato finisce col produrre. Atteggiamenti del genere, oltreche’ essere del tutto dimostrativi di una volonta’ non tesa alla risoluzione del problema, sono la chiara dimostrazione di un muro che l’amministrazione intende alzare tra la sua azione e quella dei sindacati, in un atteggiamento che potrebbe, per certi aspetti, anche indurre ad un ricorso all’art. 28″.