Anas: ok Conferenza unificata a trasferimento 3.500 km di strade

Roma  – La Conferenza Unificata ha sancito l’intesa sullo schema di decreto del presidente del consiglio dei Ministri per la revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale ricadenti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana e Umbria. Il decreto, nell’ottica di ridurre ulteriormente la pluralita’ di gestori e migliorare l’esercizio dell’intera rete, riguarda il trasferimento ad Anas di 3.523 Km di strade.
“Una buona notizia – ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio – per valorizzare il patrimonio stradale esistente, secondo direttrici nazionali e regionali, sottoponendolo a una cura di manutenzione. Il riferimento ad un soggetto unico per 3.500 km di strade consentira’ di ottimizzare la gestione e uniformare la qualita’ dei servizi per i cittadini che percorrono queste arterie”.
“Con il via libera della Conferenza Unifica – ha osservato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani – l’Anas si avvia a recuperare oltre 3.500 km di strade, portando a 30 mila km la rete gestita. L’obiettivo principale e’ quello di garantire la continuita’ territoriale degli itinerari di valenza nazionale che attraversano le varie regioni, come ad esempio le consolari, evitando la frammentazione delle competenze nella gestione delle strade e dei trasporti. Il cliente non si trovera’ piu’ a dover fronteggiare interlocutori differenti, ognuno con un ventaglio di procedure diverse, e sara’ possibile una piu’ razionale gestione della rete, incrementando l’efficienza della manutenzione e dell’esercizio delle infrastrutture. Infatti, Anas sara’ in grado di attuare interventi piu’ omogenei in tutto il Paese, con evidenti vantaggi per la viabilita’ sia in termini di standard di sicurezza sia di accessibilita’ alle aree interne”.
Il perfezionamento del passaggio ad Anas degli oltre 3.500 km prevede l’acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari sullo schema di decreto e la firma del presidente del consiglio dei Ministri.