Omicidio giudice Scopelliti: cerimonia nel 26^ anniversario

Reggio Calabria –  Ricorre oggi il 26° anniversario dell?omicidio del giudice Antonino Scopelliti, impegnato in Cassazione a sostenere l’accusa nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra. Sta per iniziare a Piale, frazione al confine tra Villa San Giovanni e Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria, la cerimonia per l?anniversario dell?uccisione del giudice. Nel punto in cui il magistrato venne ucciso, si attende il ministro dell?interno Marco Minniti. Sul posto ci sono un centinaio di persone, tra politici forze dell?ordine e vario staff, i giornalisti però vengono tenuti lontani dall?area dalla Polizia. Un funzionario della Digos ha spiegato ai cronisti che vi sono ragioni di sicurezza per cui l?area deve essere bonificata, e ai giornalisti non viene consentito di avvicinarsi alla zona dove giungerà il ministro dell’Interno. Le riprese possono essere effettuate solo da una balconata soprastante.

 

Omicidio Scopelliti: figlia, ricordo e’ impegno per giustizia
“Onorare la memoria del giudice Scopelliti oggi non e’ solo vivere nel suo esempio, e’ anche impegnarsi per restituire al Paese verita’ e giustizia. Per questo il mio piu’ sentito ringraziamento va alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine e ai magistrati che lavorano senza sosta da anni in questa direzione”. Lo ha detto Rosanna Scopelliti, deputata di Ap, presidente della Fondazione Antonino Scopelliti, nel giorno della commemorazione delll’uccisione del padre, giudice brutalmente ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1991.
“Le inchieste condotte dalla Dda di Reggio Calabria – ha detto – fanno luce su scenari complessi e cupi che evidenziano legami malati tra mafie, massonerie e parti infedeli delle istituzioni. L’invito ai magistrati e’ ovviamente a proseguire con determinazione in questo senso e alla classe dirigente, alla politica, ai partiti chiedo di avere piu’ coraggio: di fare autocritica e pulizia interna. La magistratura – conclude Scopelliti – ha il dovere di reprimere, la politica sana ha il dovere e la necessita’ di prendere le distanze ed isolare chi la disonora”.

 

Omicidio Scopelliti: Minniti, ucciso uno figli migliori Calabria
“Nino Scopelliti e’ stato uno dei figli migliori della Calabria. Proprio in questo scorcio c’e’ insieme il racconto della bellezza e della tragedia della Calabria”. Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno, e Marco Minniti, nel corso del suo intervento per il 26mo anniversario dell’assassinio del giudice Antonino Scopelliti, celebrato nella frazione di Piale, in provincia di Reggio Calabria, il luogo dove e’ stato ucciso il magistrato. “E’ un posto stupendo – ha proseguito il ministro – bellissimo, che poteva essere tranquillamente una straordinaria terrazza verso il mare e lo Stretto, e non e’ una terrazza perche’ c’e’ un monumento che testimonia la fine di una straordinaria persona che e’ stata ammazzata 26 anni fa mentre tornava a casa da sola, perche’ aveva rinunciato alla scorta. Le scorte sono tra virgolette un dovere di sicurezza nazionale. E tuttavia – ha proseguito il ministro – anche un certo distacco a volte non guasterebbe. In questo contrasto tra la bellezza quasi selvaggia e la morte per mafia di uno dei figli piu’ nobili e piu’ onesti di questa terra, c’e’ un po’ il destino della Calabria, che e’ sempre costretto a muoversi dentro questo doppio binario, da un lato – ha spiegato – l’aspirazione alla bellezza, alla liberta’, a poter contare, e dall’altro il richiamo permanente ad una durissima realta’”.

 

Omicidio Scopelliti: Minniti, fu sfida suprema della ‘ndrangheta
“Abbiamo a che fare con un territorio in cui la ‘ndrangheta c’e’, ha un peso, conta, contava. Quando Nino Scopelliti e’ stato ammazzato, all’inizio non si e’ nemmeno compreso bene, perche’ eravamo in una fase in cui la ‘ndrangheta c’era, ma non tutti dicevano che ci fosse, non tutti la vedevano”. Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno, senatore Marco Minniti, nel corso del suo intervento per il 26mo anniversario dell’assassinio del giudice Antonino Scopelliti, celebrato nella frazione di Piale, in provincia di Reggio Calabria, il luogo dove e’ stato ucciso il magistrato. “C’era ed era anche molto forte – ha proseguito Minniti – era talmente forte che e’ arrivata finanche alla sfida suprema di assassinare un magistrato. E tuttavia non c’era quest’idea che esistesse. Nei ragionamenti dell’epoca si diceva che questo parlare di ‘ndrangheta e parlare di mafia significa fare un cattivo servizio a questa terra, era come parlar male. E invece – ha detto il ministro – sono profondamente convinto di un’altra cosa, che parlare di ‘ndrangheta, combattere la ‘ndrangheta, separare i destini di questa terra dai destini della ‘ndrangheta, non sia soltanto un non parlar male della Calabria, ma sia un atto d’amore verso la Calabria. E’ un atto d’amore straordinario – ha aggiunto il ministro – che ha voluto lasciarci Nino Scopelliti quando quella sera, qui e’ stato ammazzato, mentre a casa lo aspettavano i faldoni del maxiprocesso. Ed e’ un atto d’amore che nessuno di noi puo’ sprecare, ed e’ per questo che ringrazio moltissimo Rosanna (la figlia del giudice Scopelliti ndr), non soltanto perche’ attraverso la fondazione ha tenuto viva la memoria, ma anche per l’impegno e la passione che lei ha messo nella sua esperienza politica, e’ una giovane parlamentare impegnata su questi temi, della legalita’ e della lotta alla ‘ndrangheta. Impegnata piu’ in generale per il futuro del Mezzogiorno e della Calabria. E’ possibile pensare ad un futuro di questa terra, del Mezzogiorno, dell’Italia, se non si sconfiggono le mafie? La risposta e’ chiaramente no”. La zona della commemorazione e’ stata interdetta dalla Polizia ai cronisti, per asserite ragioni di sicurezza imposte dal Ministero dell’Interno.