Droga: 4 piantagioni individuate e distrutte da Gdf nel Vibonese

Vibo Valentia   – Quattro piantagioni di canapa indiana sono state scoperte e sequestrate nel comprensorio dei comuni di Sorianello, Pizzoni e Gerocarne, in provincia di Vibo Valentia, nell’ambito di una vasta operazione di prevenzione e repressione del fenomeno dell’illecita coltivazione di piante di marijuana, per le quali e’ stato previsto anche l’impiego dell’elicottero A109N (Nexus) della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme (Cz). I piloti della Guardia di Finanza, grazie alla loro peculiare capacita’ di osservazione, durante la perlustrazione aerea dell’aspro territorio montano, hanno localizzato le piantagioni abilmente nascoste tra i folti arbusti e la fitta vegetazione, tanto da renderne difficoltosa l’individuazione dall’alto e pressoche’ impossibile l’accesso da terra. Il successivo intervento delle pattuglie automontate dei finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale e della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha permesso di raggiungere le piantagioni di marijuana segnalate. Le attivita’ dei finanzieri sono state, tra l’altro, rese ancora piu’ difficoltose a causa di un improvviso incendio, probabilmente di origine dolosa, divampato nella boscaglia nei pressi di due delle coltivazioni. L’incendio e’ stato controllato dai finanzieri intervenuti sul posto e successivamente estinto dal personale del Servizio Antincendio Boschivo della Regione Calabria. Le ricerche immediatamente attivate, tuttavia, non hanno consentito di individuare gli autori del rogo. Le piantagioni, estese su una vasta area demaniale, comprendevano 335 piante delle qualita’ “Cannabis indica” e “Skunk” (quest’ultima varieta’ – sottolineano gli inquirenti – con effetti piu’ potenti rispetto a quella tradizionale) per un peso complessivo di 20 quintali. Le piante erano rigogliose, con un’altezza media di 1.80 metri circa, ed erano gia’ pronte per essere raccolte. Le colture erano dotate di sistemi di irrigazione autonomi. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, le piante sono state distrutte. La sostanza stupefacente ricavata dalle piantagioni, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno alla malavita locale di un milione 300.000 euro. Sono in corso indagini finalizzate all’identificazione dei responsabili delle coltivazioni.

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