Forestali: Coisp, Tar Pescara conferma cio’ che denunciavano

Roma – “La pronuncia del Tar Abruzzo conferma tutto quanto denunciamo da mesi a proposito di quella parte della Riforma Madia con cui è stato previsto l’accorpamento dei Forestali nell’Arma dei Carabinieri. Una militarizzazione forzata che ha segnato un salto all’indietro verso un anacronistico e insostenibile obbligo di assumere uno status che può e deve essere solo voluto con la massima convinzione, come scelta di vita, come modo di essere. Proprio con la medesima devozione con cui si sceglie, piuttosto, di appartenere a Corpi Civili che ai nostri tempi rappresentano ormai la realtà di tutti i Paesi democratici. Sciogliere il Corpo Forestale dello Stato è stato un errore clamoroso che ha spazzato via con un colpo di spugna decenni di faticose conquiste dei lavoratori che ci hanno preceduto e di cui abbiamo raccolto il testimone orgogliosamente. Oggi un Tribunale dello Stato sugella in via giudiziaria la fondatezza di tutto quanto abbiamo denunciato e lamentato, in ogni sede, in ogni modo, fino ad arrivare in piazza, davanti a Montecitorio, dove abbiamo urlato il nostro dissenso con altre migliaia di colleghi. Allora c’è stato chi si è girato dall’altra parte – ciò che noi e solo noi non potremo mai fare -, e queste sono le conseguenze. Mortificare le grandi professionalità del personale e i compiti vitali e delicatissimi del Corpo Forestale non è un esempio di razionalizzazione nella Pubblica Amministrazione. E soprattutto non è accettabile lo sfregio intollerabile nei confronti dei diritti di migliaia di lavoratori che sono stati costretti con la forza ad assumere uno status che ne ha stravolto la vita e il lavoro”.
Questo il commento di Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia che i giudici del Tar dell’Abruzzo hanno rilevato profili di incostituzionalità nel provvedimento con cui è stato previsto l’assorbimento dei Forestali nell’Arma dei Carabinieri, ed hanno quindi sospeso il proprio giudizio e inviato gli atti alla Corte Costituzionale per la relativa decisione, proprio in merito alla forzata militarizzazione del personale transitato nell’Arma.

 

 

Forestali: Bonelli (Verdi), decisione Tar dimostra nostre ragioni
“La sentenza del TAR Abruzzo che dichiara incostituzionale il passaggio del Corpo Forestale ai Carabinieri conferma le critiche che, come Verdi, avevamo evidenziato nei confronti della Legge Madia”. Lo afferma il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli, che aggiunge: “Per questo stiamo preparando una memoria che presenteremo alla Corte Costituzionale per difendere il Corpo Forestale dall’assurda e scellerata scelta di smembrarlo che il Governo ha portato avanti. Secondo i dati dell’EFFIS (European Forest Fire Information System), aggiornati ad oggi, quasi 112.000 ettari sono andati a fuoco in Italia, causando danni che superano 2,2 miliardi di euro, a fronte di poco piu’ di 100 milioni di euro in tre anni ‘risparmiati’ dalla riforma Madia”.
“Senza contare i danni per la salute dei cittadini – prosegue l’ecologista – e la morte di centinaia di migliaia di animali a causa della mancata prevenzione incendi dovuta allo smembramento del Corpo forestale.” “Tutte queste conseguenze – conclude Bonelli – dimostrano che avevamo fatto bene, come Verdi, a opporci a questa sciagurata scelta. Oltre a presentare la memoria alla Corte Costituzionale vigileremo perche’ il Governo rimedi immediatamente, tornando alla situazione pre-riforma Madia”.

 

 

Forestali: Fns Cisl, importante decisione Tar Pescara
“E’ di sicuro importante e significativa la decisione adottata dal Tar di Pescara di rinviare alla Corte Costituzionale la norma che ha soppresso e ‘militarizzato’ il Corpo Forestale dello Stato. Noi, come Fns, abbiamo presentato oltre 500 ricorsi in tutti i Tar del Paese ed adesso attendiamo il pronunciamento della Corte costituzionale”. Lo afferma in una nota Pompeo Mannone, Segretario Generale della Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl. “Auspichiamo che anche gli altri Tribunali amministrativi, presso i quali abbiamo presentato ricorsi, possano adottare analogo orientamento. Tocchera’ comunque alla Corte Costituzionale pronunciarsi, adeguando le norme a criteri di democrazia ed al rispetto dei diritti collettivi ed individuali degli appartenenti al corpo”, conclude Mannone.