Intimidazioni: Avviso Pubblico, vicinanza al sindaco di Condofuri

Reggio Calabria – Avviso Pubblico esprime vicinanza e solidarieta’ al sindaco di Condofuri e gia’ vicepresidente di Avviso Pubblico, Salvatore Mafrici, all’amministrazione comunale e a tutta la cittadinanza, a seguito della vile aggressione e delle pesanti minacce ricevute nei giorni scorsi da parte di un concittadino. “Ancora una volta i sindaci – si legge in una nota – si confermano essere, come piu’ volte sottolineato nel nostro rapporto Amministratori sotto tiro, sempre piu’ gli avamposti di uno Stato che non riesce a fare fronte ad una dilagante crisi economica e valoriale, presidi di legalita’ dinanzi a cui riversare le frustrazioni di un intero sistema. Sono ormai continue le intimidazioni e le minacce messe in atto da semplici cittadini che sfogano la loro rabbia, derivante dalla perdita di occupazione o dalla mancanza di reddito, contro gli amministratori locali o i dipendenti pubblici pretendendo un lavoro, un alloggio o come in questo caso semplicemente l’emissione di acqua. I cittadini sono indotti a scagliarsi contro il rappresentante dello Stato a loro piu’ vicino, ovvero il sindaco, che gia’ nello svolgere il suo mandato si trova in grande difficolta’ in quanto il Governo Centrale ha eliminato gran parte dei trasferimenti ai Comuni, che in questa epoca di crisi economica sono piu’ che mai necessari per fornire i servizi minimi ed essenziali alla comunita’”, ha dichiarato la vicepresidente di Avviso Pubblico, Maria Antonietta Sacco, coordinatrice regionale per la Calabria di Avviso Pubblico. “Il nostro auspicio – ha aggiunto – e’ quindi che lo Stato centrale colga questi gravi segnali di scollamento con il popolo e attui una serie di misure volte a garantire i diritti minimi di cittadinanza. In questo ha una grande responsabilita’ la politica nazionale, sempre piu’ interessata a strategie di equilibrio o di mantenimento dello status quo e non al popolo, soprattutto a quella parte di popolo che versa in situazioni di vera e propria indigenza”.