Incendi: Sapia(Fai Cisl), “basta fumo negli occhi, si dica la verità”

Catanzaro – “Quella in corso in queste settimane, soprattutto negli ultimi giorni, è una scomposta quanto inutile caccia alle streghe.
Da un lato ci sono centinaia di persone, tra vigili del fuoco, squadre di Calabria Verde, Protezione Civile, associazioni di volontariato e semplici cittadini lambiti dal pericolo, che si affannano senza sosta per combattere e limitare gli incendi, dall’altro chi per ruoli e funzioni potrebbe e dovrebbe fare molto per evitare simili tragedie ambientali ed economiche invece che assumere il profilo di una piena consapevolezza si attarda alla ricerca dei probabili responsabili e delle sempre più improbabili cause.
L’ultima “incendiaria” polemica riguarderebbe il Piano di Sviluppo Rurale e bandi che, ad avviso di alcuni, agevolerebbero la distruzione di migliaia di ettari di patrimonio ambientale e boschivo per poi successivamente passare all’incasso dei fondi comunitari”. Lo scrive in un comunicato Michele Sapia, Segretario regionale Fai Cisl – Calabria, che aggiunge: “Quando tutto sarà finito e gli incendi saranno terminati rimarrà intenso solo il fumo negli occhi di polemiche inutili, di improvvisazioni politiche ed istituzionali, di scandalismo fine a se stesso in una regione incapace di confronti seri.
Ecco perché abbiamo apprezzato e condiviso le considerazioni espresse dall’Arcivescovo di Cosenza, Mons. Francesco Nolè, l’invito alla conversione ed il forte richiamo ad una più attenta, costante e sollecita attenzione verso l’ambiente ed il creato”. Sapia annuncia che “la Fai Cisl Calabria lancia un appello forte e deciso alla magistratura ed alle forze dell’ordine, chiediamo indagini approfondite ed il più possibile veloci per individuare i responsabili degli incendi ma, allo stesso tempo, diciamo sin d’ora che se anche vi fossero singoli incalliti piromani o se vi fosse invece un coordinamento, una regia, una concorde e diffusa volontà di distruggere con le fiamme il territorio calabrese nulla in concreto muterebbe.
In termini tecnici – aggiunge Sapia- avremmo infatti individuato i responsabili ed i probabili moventi, rimarrebbero invece tutte in piedi le cause ed è su queste che le istituzioni, la politica, il sindacato e le forze sociali dovrebbero approfonditamente ragionare.
Qui invece si fa esattamente l’opposto, si segue la via dell’emergenza e pur apprezzando la richiesta di aiuto rivolta al Governo dal Presidente Oliverio non possiamo non dire che oggi, a tragedia consumata, i militari giungeranno sì in Calabria ma solo a calpestare la cenere di ciò che è già andato in fumo.
La Fai Cisl Calabria lancia, dunque, una sfida di responsabilità a tutti; vogliamo o no affrontare alla radice il problema? Vogliamo o no costruire le condizioni perché quanto accaduto non si ripeta?
Se lo si vuole fare la strada è obbligata e passa per il coraggio della verità”. A giudizio di Sapia “in Calabria il sistema di prevenzione e reazione agli incendi attualmente non funziona, non è coordinato e non può contare su quelle risorse umane e professionali che invece, paradossalmente, abbiamo ma che rimangono sottoutilizzate.
Molte delle possibili soluzioni sono già sotto gli occhi di tutti, il sistema AIB va temporalmente esteso, le squadre di Calabria Verde vanno riconfigurate nella loro composizione “anagrafica” e dotate di strumenti adeguati, l’azione dei Vigili del Fuoco deve essere concentrata e più limitata grazie al preventivo lavoro di chi può e deve manutenere il territorio”.
Poi, per Sapia, “va fatta una scelta audace e lungimirante, quella che coincide con una vera e propria “strategia di sistema”; c’è infatti la necessità di una regia regionale che assegni certo a tutte le forze in campo risorse e mezzi ma attribuisca – soprattutto – competenze, funzioni e responsabilità territorialmente definite e temporalmente estese lungo tutto il corso dell’anno.
Boschi abbandonati, interi territori privi di fasce tagliafuoco, confini delimitati con arbusti cresciuti a dismisura, terreni incolti ed in preda alle sterpaglie; in Calabria questo è lo scenario nel quale un qualsiasi imbecille può provocare danni ingenti, questo è il contesto in cui uno o più spregevoli speculatori possono sfigurare irreparabilmente il territorio.
Si scelga, una volta per tutte, di risolvere il problema rimuovendone le cause.
Finora abbiamo ascoltato, anno dopo anno, solo impegni generici ma – come è noto – di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno.
Né più, né meno di quanto è accaduto in questa dannata stagione estiva, un inferno di fiamme causato – conclude – da buone intenzioni cui non sono seguite decisioni coraggiose e fatti concreti”.