Violenza donne: Wanda Ferro, case rifugio e regolamento Regione

Catanzaro – “Il regolamento sulle tipologie delle strutture socio-assistenziali che la Regione si appresta ad approvare rischia di dare un colpo durissimo all’attivita’ delle Case rifugio per le donne vittime di violenza. Secondo quanto verificato dai centri antiviolenza, infatti, il testo del nuovo regolamento contiene una anomalia gravissima, poiche’ considera a regime gratuito i bambini di eta’ superiore ai tre anni. In sostanza, il mantenimento di questi bambini dovra’ essere a completo carico della casa rifugio ospitante, senza alcun rimborso della retta da parte della Regione”. A sottolinearlo in un nota e’ la consigliere regionale Wanda Ferro ribadendo che si tratta di “un provvedimento gravissimo, perche’ come e’ noto le donne vittime di violenza che vengono ospitate nelle case rifugio portano con se’ i propri figli, di qualunque eta’. Gli operatori delle case rifugio non solo aiutano le donne a ritrovare fiducia in se stesse e a ricostruire con serenita’ la propria autonomia, lasciandosi alle spalle sia dal punto di vista emotivo che da quello materiale la relazione violenta – prosegue Wanda Ferro – ma forniscono ai minori sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di crescita e di cambiamento”.

 

“Purtroppo se il regolamento non sara’ corretto, le case rifugio saranno costrette a non ospitare i bambini di eta’ superiore ai 3 anni, poiche’, gia’ duramente penalizzate dai tagli degli anni passati, non potranno sopportare questo ulteriore carico economico – rileva ancora la consigliere regionale – si tratta di una situazione inaccettabile, che creera’ fortissimo disagio sia alle donne vittime di violenza, che ai bambini vittime di violenza assistita, che hanno cioe’ vissuto la violenza in ambito familiare. Faccio appello al presidente Oliverio – concvlude Wanda Ferro – affinche’ dia finalmente seguito agli impegni assunti dalla sua giunta rispetto al sostegno ai centri antiviolenza, e scongiuri il concretizzarsi di un provvedimento che avrebbe gravissime ripercussioni su soggetti deboli e bisognosi di un concreto sostegno da parte delle istituzioni”.