Rosarno: santini Madonna Polsi su muri, prefetto “gesto blasfemo”

Reggio Calabria – “Abbiamo voluto riunirci in comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per stigmatizzare con una grossa condanna il deprecabile gesto con cui alcune persone hanno distribuito le immaginette della Madonna di Polsi per le vie di Rosarno, e soprattutto perche’ si sono intrattenute rispetto a qualche abitazione in cui vi sono persone che hanno quasi fatto prefigurare un gesto di ossequio all’indomani della celebrazione eucaristica del 2 settembre che si e’ tenuta a Polsi”. Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, che stamani in Prefettura ha convocato la riunione del Cosp cui hanno partecipato il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, il procuratore capo di Palmi, Ottavio Sferlazza, il questore vicario Roberto Pellicone, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i colonnelli Giancarlo Scafuri e Flavio Urbani, il dirigente del commissariato di Gioia Tauro, il primo dirigente Diego Trotta, e il sindaco di Rosarno Giuseppe Ida’. Alcune immagini della Madonna di Polsi, di cui si e’ celebrata sabato scorso la festa nel santuario di Polsi, sono state affisse a Rosarno davanti all’abitazione della madre novantenne di alcuni boss della cosca

“E’ a nostro giudizio – ha aggiunto Di Bari – un gesto blasfemo e non e’ assolutamente in linea ne’ con la tradizionale genuina fede mariana, ne’ con cio’ che i vescovi stanno portando avanti da tempo per depurare quel santuario dai vari orpelli che nel tempo si sono sedimentati. Il comitato ha anche la volonta’ di determinarsi su una linea di fermezza assoluta e di tolleranza zero rispetto a questa gestualita’ che non ha nulla a che vedere con le persone oneste che hanno una pura fede, che credono in una entita’ superiore. Come gia’ disse il 3 luglio il ministro Minniti a Polsi, questo atteggiamento e’ l’antitesi della fede mariana ma anche il segno di una violenza. La violenza e Polsi sono diametralmente opposti. Chi ha fatto questo gesto – ha concluso il prefetto – deve sapere che da parte dello Stato vi e’ un argine invalicabile”.