Rifiuti: calate da 200 a 77 discariche abusive con infrazione Ue

Roma – In costante calo il numero di siti di discarica abusiva dichiarati non conformi alle direttive comunitarie e la cui presenza sul territorio nazionale ha generato procedura di sentenza di condanna da parte della Ue con conseguenti multe all’Italia. Erano 200 in un elenco stilato nel 2014, con multa Ue semestrale di poco meno di 40 milioni di euro e si e’ scesi dapprima a 102 siti nel 2016, con multa di 21 milioni, e a fine maggio, a conclusione del quinto semestre, si e’ arrivati a quota 77. E questo fa si’ che la multa semestrale comminata dalla Ue sia scesa a 16 milioni, come ha spiegato la Direzione generale Ambiente della Commissione Ue in una lettera alle autorita’ italiane, in replica alla documentazione inviata dal nostro Paese nel giugno scorso e dov’erano contenute informazioni sullo stato di avanzamento della messa in regola di 33 siti. Quindi allo stato, per 8 di questi 33 resta ancora in vigore la penalita’. Risultati quindi positivi nella missione di bonifica attuata attraverso un lavoro sinergico che vede protagonisti il ministero dell’Ambiente e il commissario di governo previsto ad hoc per questa materia e che opera con l’apporto di Arma dei carabinieri, Regioni e Comuni.

 

“L’azione complessiva di governo, ministero dell’Ambiente, nuovo ufficio del commissario in stretto accordo con Regioni e Comuni – ha sottolineato il generale dell’Arma dei carabinieri Giuseppe Vadala’, che e’ appunto il commissario straordinario nominato il 24 marzo scorso – ha permesso di cadenzare il lavoro nel rispetto della tempistica” del cronoprogramma predisposto. E dalla Commissione Ue sono venuti commenti positivi, in particolar modo per la Regione Campania per l’impegno e lo sforzo di risanamento e per la bonifica dei siti: conta infatti 14 discariche che sono uscite dal blocco nazionale per il quale era stata emessa sentenza di condanna, e sanzione, comunitaria. Dal generale Vadala’ – che traccia in una nota un primo bilancio dell’attivita’ – la sottolineatura di come il lavoro dell’Arma dei carabinieri stia producendo in questa questione a supporto del dicastero dell’Ambiente “risultati che incoraggiano ancora di piu’ a perseguire un prezioso e importante lavoro di squadra per restituire alla collettivita’ territorio nel tempo vilipesi”, quasi ‘costretti’ ad ospitare discariche abusive. Questi siti in via di bonifica rappresentano quindi “l’esigenza del nostro Paese di non consentire piu’ l’apertura di discariche per ‘necessita” senza i criteri indispensabili al funzionamento, come avvenuto in passato, ma di procedere invece in modo sistematico e virtuoso a bonificare per realizzare le condizioni territoriali necessarie alla salubrita’ e bellezza del territorio”. Per il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, questi risultati sono il frutto del “grande lavoro” che unisce dicastero, la struttura di missione della presidenza del Consiglio e le autorita’ italiane in Europa, il nuovo commissario e gli enti territoriali interessati in un continuo confronto con la Commissione Ue. “E’ chiaro – prosegue Galletti – che siano ancora troppe le discariche abusive in Italia e che non si possa essere davvero contenti fin quando queste non si saranno azzerate: i dati pero’ parlano chiaro e tracciano in questi due ultimi anni una discesa verticale dei siti in infrazione, che vuol dire riduzione di costi ambientali ed economici inaccettabili per i cittadini”.

 

Le 77 discariche abusive sulle quali l’Italia continuera’ il confronto con gli organismi sono distribuite tra Calabria (23), Abruzzo (14), Campania (11), Sicilia (10), Lazio (6), Puglia (6), Veneto (6) e Marche (1). Le 25 discariche che invece sono uscite dalla procedura di penalita’ sono 14 in Campania, quattro in Abruzzo, tre nel Lazio, una a testa in Sicilia, Umbria, Veneto e Toscana. Si tratta dei siti di Cava Baino (territorio di Casamicciola Terne, Napoli), Battitelle (Cusano Mutri, Benevento), Fosso delle Nevi (Durazzano, Benevento), Toppo Pagliano (Montefalcone di Val Fortore, Benevento), Calvano (Apice, Benevento), contrada Bolla (Solopaca, Benevento), Capitorto (Casalduni, Benevento), contrada chiusa Barricelli (Santa Croce del Sannio, Benevento), Sassinora (Morcone, Benevento), Fruscio (Calvi, Benevento), Sella del Corticato (Teggiano, Salerno), Cavone Santo Stefano (Rotondi, Avellino), Formulano (Villamaina, Avellino), Petrito Colle Ducito (Gioia Sannitica, Caserta), Civitella (Torrebruna, Chieti), Fonticello (Colledimacine, Chieti, Fosso Quercia La Serra (Montebello sul Sangro, Chieti), Valle dei Dieci (Taranta Peligna, Chieti), Valesani Le Cese (Patrica, Frosinone), Monte Castellone (Monte San Giovanni Campano, Frosinone), Punta delle Monache (Vignanello, Viterbo), Penisola Magnisi (Priolo Gargallo, Siracusa), Vignavecchia (Gualdo Tadino, Perugia), Area Sordon (Venezia) e Le Porte (Isola del Giglio, Grosseto).