Noemi: garante infanzia Calabria, “no a processo mediatico”

Reggio Calabria  – “L’uccisione della minorenne Noemi ad opera del reo confesso minorenne fidanzato, ha scatenato l’immancabile processo mediatico, servito di mattina, pomeriggio e sera da tutte le reti televisive, pubbliche e private, senza risparmiare interviste alle amiche minorenni della vittima, che sia pur celate da filtri sul viso, espongono le stesse ad eventuali ricadute giudiziarie e a sempre ipotizzabili pericoli di reazione inconsulta da parte dei soggetti coinvolti nella tragedia”. Lo afferma in una dichiarazione il garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale.
“Un paese che si bea di avere la piu’ corposa produzione legislativa in materia di diritti dei minori e poi resta silente innanzi a cosi’ palesi violazioni – aggiunge – deve solo vergognarsi. Sono indignato dal perseverare delle emittenti, che oltraggiano le leggi in vigore nella piu’ totale impunita’, ipocritamente giustificata dal diritto all’informazione che pero’ deve cedere il passo per come si e’ espressa la III sezione penale della Corte di Cassazione con sentenza numero 7504 del 18 febbraio 2014, perche’ nel raffronto tra i diritti del minore ed il diritto di cronaca e di critica debba comunque prevalere, per espresso dettato legislativo, l’interesse oggettivo del minore alla riservatezza – dovendosi piegare i motivi di rilevante interesse pubblico giustificanti la diffusione di dati – all’osservanza di determinati limiti normativi e dovendosi rimettere alla senso di responsabilita’ del giornalista la valutazione dell’interesse oggettivo del minore a che la notizia o i dati che lo possano riguardare debbano essere pubblicati, cosi’ come imposto dall’art. 7 comma 3 del codice deontologico”.

 

“Laddove non arriva l’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, organo preposto a infliggere le sanzioni previste per legge – evidenzia il garante – o l’Ordine dei Giornalisti, sorvolante sovente sulle trasgressioni di iscritti ai dettami deontologici, deve necessariamente arrivare il supremo garante dei diritti costituzionali di ogni cittadino, anche minorenne, ossia il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Al Presidente chiedo un intervento a tutela dei minori e non solo di quelli protagonisti, ma anche di quelli che assistono allo spettacolo ed esposti a fenomeni di suggestione ed emulazione”.
“Non e’ possibile che simili tragedie diventino vere e proprie fiction a premi, a chi la spara piu’ grossa, a chi viola per primo e meglio l’intimita’ di famiglie distrutte e, soprattutto – conclude Marziale – non e’ possibile che il Capo dello Stato non risponda ad una richiesta formulata da un Garante o che, peggio ancora, qualche letterina ci informi che non e’ compito del signor Presidente”.