Truffa e concussione: indagato sindaco di Riace Domenico Lucano

Reggio Calabria – Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, e’ indagato in concorso per concussione, truffa aggravata e abuso d’ufficio. L’inchiesta, secondo quanto riportato sui quotidiani locali, riguarda la gestione dei progetti di accoglienza per i migranti, nella qualita’ di sindaco di Riace e contemporaneamente nella qualita’ di responsabile dell’area amministrativa del Comune. Il sostituto procuratore Vincenzo Toscano di Locri, titolare delle indagini, ha delegato alla Guardia di Finanza del Gruppo Locri accertamenti, perquisizioni e sequestri di documenti. Il secondo indagato e’ Fernando Antonio Capone nella qualita’ di presidente dell’associazione “Citta’ Futura Don Pino Puglisi”. Dalla relazione della prima visita ispettiva ordinata dalla Prefettura di Reggio Calabria ed effettuata nel luglio 2016 e consegnata a fine dicembre, sarebbero emerse incongruenze circa la rendicontazione delle somme relative ai progetti di accoglienza per centinaia di migliaia di euro. Le contestazioni dell’ipotesi accusatoria coprono un arco temporale che va dal 2014 al 2016.

 

 

Riace: sindaco dell’accoglienza, da Fortune a indagato
Da un piccolo paese in fase di spopolamento alla rinascita, fino a conquistare il riconoscimento della rivista americana “Fortune” come personaggio tra i 50 piu’ influenti al mondo. La storia di Domenico “Mimmo” Lucano potrebbe riassumersi in poche righe, se non fosse per le tante discussioni alimentate dietro il “modello accoglienza” che nella qualita’ di sindaco ha messo in atto a Riace. Un modello che rischia di infrangersi sull’indagine che ha portato all’emissione di un avviso di garanzia nei confronti del 59enne sindaco con l’accusa di truffa aggravata proprio nell’ambito della gestione del sistema di accoglienza.
Riace e’ un borgo di 1.800 anime situato sulla costa ionica della provincia di Reggio Calabria. Un fazzoletto di terra che parte dalle colline e arriva fino al mare. Proprio quel mare che nella storia rappresenta il punto di svolta per questa comunita’. Prima, nel 1972, il ritrovamento dei Bronzi di Riace le due statue bronzee di epoca greca diventate in poco tempo il simbolo di tutta la Calabria. Il ritrovamento non porta, pero’, alcun giovamento per la piccola cittadina, dal momento che i due guerrieri vengono subito trasferiti a Reggio Calabria, dove sono esposti nel Museo nazionale visitato da migliaia di persone ogni anno. Poi la seconda occasione, sempre dal mare: uno sbarco di immigrati che diventa momento di rinascita per una cittadina che si stava spopolando.

 

In una intervista, rilasciata poco tempo fa, Lucano ha raccontato proprio questa idea di Riace: “Immaginate la piazza di un paese, deserta. Una panchina su cui sono seduti due o tre anziani, e nulla di piu’. Una realta’ dove domina la rassegnazione. Poi, improvvisamente, il paese si anima, la piazza torna a popolarsi, a vivere, a regalare rumori e sorrisi”. Una fotografia che descrive bene la condizione di Riace e che ha portato Domenico Lucano a conquistare riconoscimenti nazionali ed internazionali, diventando in poco tempo l’icona dell’accoglienza e dell’integrazione.
La storia di Riace sembra uscita da una sceneggiatura cinematografica. E non a caso e’ stata al centro del documentario “Il volo”, con la regia di Wim Wenders, diventato un cult nella storia dell’immigrazione, e recentemente e’ stato realizzato un film, prossimamente in tv, con Beppe Fiorello. I titoli dei giornali di tutto il mondo sono tutti per Lucano e per la sua iniziativa. La normalita’ di Mimmo Lucano e’ in cio’ che altri vedono come pericolo ed a 58 anni, alla sua terza legislatura come sindaco di Riace, quest’uomo ha sempre sostenuto di avere cambiato il concetto di integrazione ed ospitalita’, trasformando in una risorsa l’arrivo di quei barconi carichi di disperazione e diventati, per Riace, l’occasione di rinascita. La stessa “risorsa” che rischia, pero’, di diventare l’anello debole del sistema “costruito” dal sindaco, dal momento che le contestazioni mosse dalla Procura di Locri smonterebbero l’idea di trasparenza e legalita’ esaltate nel progetto voluto proprio da Lucano. (