Trenta ore per la vita coinvolto centro epilessia Magna Graecia

Catanzaro – È partita in questi giorni la campagna di “Trenta ore per la vita” per raccogliere fondi a sostegno della ricerca di una diagnosi e cura più efficace per individui affetti da epilessia. C’è anche il Policlinico universitario di Catanzaro insieme con il Gaslini di Genova, il Meyer di Firenze e l’Ospedale Bellaria di Bologna tra i quattro importanti centri clinici di eccellenza nella cura delle epilessie coinvolti nel progetto. I dati raccolti nei quattro centri saranno condivisi grazie a un unico database centrale. Il progetto mira a identificare e caratterizzare le basi genetiche associate a varie forme di epilessia e sindromi epilettiche, che porti nel prossimo futuro ad ottimizzare le terapie partendo dalle cause.
Come sottolineato dal professor Antonio Gambardella, coordinatore del gruppo per la diagnosi e cura delle epilessie presso l’U.O. di Neurologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, “l’innovatività dello studio risiede nelle tecnologie utilizzate, nel loro potenziale di scoperta e nel carattere collaborativo del programma. Approfondire le cause genetiche delle epilessie non soltanto darà contributi di tipo diagnostico, ma aprirà nuovi scenari terapeutici in materia di epilessia con terapie personalizzate ‘su misura’ a seconda delle caratteristiche specifiche di ciascuno”.
Il Rettore professor Aldo Quattrone, anche in qualità di Direttore della Clinica Neurologica dell’università, esprime il proprio “vivo compiacimento per il coinvolgimento del centro universitario di epilessia, che conferma, ancora una volta, come le Scienze Neurologiche costituiscano una realtà scientifica di eccellenza dell’Università degli studi di Catanzaro riconosciuta a livello nazionale ed internazionale”. Anche il professor Giovambattista De Sarro, che da oltre un trentennio si occupa della identificazione di nuove molecole per la cura delle epilessie, plaude al riconoscimento del centro di epilessia del policlinico universitario catanzarese tra i quattro centri clinici di eccellenza in Italia. Aggiunge, inoltre, che s”ebbene l’epilessia sia una malattia conosciuta sin dall’antichità, ancora oggi alcuni meccanismi coinvolti nella patogenesi della malattia rimangono ignoti; la strada da percorrere è ancora lunga ma è fiducioso di un continuo miglioramento delle terapie”.