Trasversale Serre: Sculco (Cir) “qual è la partita che gioca l’Anas”

Reggio Calabria – “Ma qual è la partita che gioca l’Anas sulla Trasversale delle Serre? Dica chiaramente e possibilmente evitando il gergo burocratico, se sta con la Calabria o se, al contrario, rema contro? Sarebbe bene – afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco -, nell’interesse generale, che i suoi vertici, nazionali e regionali, non sottovalutassero più quest’importante infrastruttura che reca le stimmate di uno scandalo cinquantennale tuttora, scandalosamente, sotto gli occhi di tutti. E fornissero le risposte puntuali ai quesiti posti dal comitato ‘Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato’ che, in maniera encomiabile, sta esercitando il diritto-dovere di una cittadinanza vigile e finalizzata a porre fine a un’incompiuta storica. Un’incompiuta – aggiunge la consigliera regionale – che racconta l’inefficacia di decenni di spesa pubblica, visto che a quanto pare si è ancora lontani da una soddisfacente conclusione del’opera per la quale occorrono altre ingenti risorse, e, al contempo, la responsabilità di chi ha contribuito a penalizzare, costringendolo all’isolamento, una parte del territorio meridionale tra i più suggestivi del Paese per bellezze paesaggistiche e ricchezze spirituali”. Finisce Flora Sculco: “Se si è consapevoli del credito enorme che quell’area vanta nei confronti dello Stato e delle condizioni complessive preoccupanti che la caratterizzano, sia in termini di sottosviluppo che di spopolamento e di disagio sociale, è evidente che altri ritardi ingiustificati e comunque, come denuncia il Comitato, non esaustivamente illustrati, risultano per davvero insopportabili. Occorrono, pertanto, non più o non soltanto ‘tavoli’ d’incontri con gli eroici amministratori dell’area che in questa battaglia di civiltà non hanno mai lesinato impegno e protagonismo, ma segnali fermi e inequivocabili, che diano informazioni sulle progettazioni esistenti, sulle coperture finanziarie, ma soprattutto sui tempi previsti per l’inizio dei lavori. Infine: si è davanti a uno scandalo storico, e tutti ne abbiamo cognizione certa. Non sarebbe, dunque, buona e seria cosa abbandonare finalmente posizioni autoreferenziali che non fanno altro che amplificare i sospetti, e agire, tutti i soggetti che ne hanno titolo incluso il Comitato, all’unisono e nella massima trasparenza, per vedere di uscire al più presto da questo buco della storia meridionale e italiana?”